Piano di Sorrento. Il post virale di Anna Iaccarino . Con “PIANO FORTE” l’ex sindaco Ruggiero e Giancarlo d’ Esposito

Piano di Sorrento. Il post virale di Anna Iaccarino . Con “PIANO FORTE” l’ex sindaco Ruggiero e Giancarlo d’ Esposito. Sul suo profilo pubblico Anna Iaccarino, già consigliere di minoranza nella precedente consiliatura, pubblica un post virale che sembra essere una vera e propria chiamata alle armi oppure semplicemente un appello per la creazione di un movimento politico o spazio di discussione.. ecco il post e i commenti

(attenzione, post lungo  ) Amo il nero. Ancor di più amo l’effetto che crea, quando è accostato al bianco. Due colori opposti eppure così complementari, così perfetti insieme, nel loro essere distanti.

Una foto in bianco e nero o un vecchio film.

Una scacchiera o una collana di candide perle su un abito nero.

La tastiera di un pianoforte.

Tutti questi esempi e l’ultimo in particolare, racchiudono quanto di buono possa nascere dall’unione di elementi apparentemente agli antipodi. Questo è il filo conduttore dell’idea PIANO FORTE: provare a cogliere l’effetto prodotto dall’accostamento di cromie diverse, anziché limitarsi ad avvicinare solo gradazioni dello stesso colore. Provare a cogliere la melodia prodotta dal tocco dei tasti bianchi e di quelli neri.

Al di là del romanticismo, in politica si può pensare che sia una cosa del tutto comune. Quante cosiddette FUSIONI A FREDDO abbiamo visto e vediamo nella politica a tutti i livelli? Per necessità di numeri, per opportunismo, per vincere facile, oppure per un po’ di tutte queste ragioni messe insieme.

Eppure questa ha la presunzione di essere un’altra cosa!

Non serve a coalizzarsi per battere qualcuno. Non serve per avere i numeri. Non serve per imbarcare su un battello che non si sa nemmeno quale rotta debba percorrere.

Se non è una fusione a freddo in vista di una competizione, allora potrebbe trattarsi della seconda figura politica mitologica: il contenitore di idee per la città! Quei triti e ritriti contenitori che muoiono appena dopo aver visto la luce. Arenati nella sala della biblioteca o nella sede di un comitato. Sfiancati da riunioni interminabili per affidarsi compiti improbabili i cui risultati, pur se assemblati, non interesseranno quasi a nessuno!

Beh, questa ha la presunzione di essere un’altra cosa!

Vuole essere la proiezione verso un traguardo ambizioso: un nuovo modo di pensare la città, di ridisegnare gli spazi e di ridisegnare la nostra stessa mentalità di cittadini!

Non vuole essere un andare contro, ma un andare verso…ecco perché non chiude le porte a nessuno: uomini, donne, giovani, anziani, veterani o dilettanti della politica. Ex amministratori e amministratori in carica.

Insomma, tutti!

Senza l’apporto di più teste, senza il suono di più tasti diversi, non si compone una melodia.

Andare verso un’altra idea di paese e un’altra idea di paese può esistere solo se non si hanno preclusioni verso chi si dice disposto a raccogliere la sfida!

Una sfida che non è finalizzata ad una elezione – evento peraltro ben lontano nel tempo – perché quando si guarda alla competizione elettorale si ragiona sui calcoli, sulle strategie e non è questo quello di cui si avverte il bisogno.

Insomma, occorre cogliere una sfida per programmare, progettare e non necessariamente per governare.

Quando esistevano i partiti con le loro sedi, quando era forte la passione verso la cosa pubblica – e la nostra Piano in questo non ha mai avuto nulla da invidiare a tante altre realtà vicine e lontane – il dibattito politico sulle possibili e diverse visioni di paese era effervescente. Quel dibattito tracciava la strada da seguire. Oggi lo scoramento verso i governanti e lo scollamento della politica dalla vita reale, da una parte, e risorse sempre più scarse e vincoli economici, territoriali e urbanistici sempre più stringenti (anche a causa dei non pochi errori commessi) dall’altra, hanno finito per appiattire i pensieri e per svilire buoni propositi.

Infatti, oggi, si naviga a vista!

Ogni proclama, ogni discorso dura il tempo della sua lettura, del suo ascolto o del suo circolare sui social. Poco si guarda a che fine farà nella realtà.

La disaffezione, poi, ha finito per produrre cittadini, specie sulle piattaforme virtuali, molto più attenti a commentare e valutare ciò che accade a livelli politici più alti che ai livelli politici a loro più prossimi, finendo paradossalmente per disorientare invece che aiutare i governi locali. L’assenza di dibattito, infatti, a lungo andare, assopisce le idee e limita le visioni, inducendo più facilmente in errore!

La convinzione di essere più preparati, dopo magari aver letto un paio di pezzi giornalistici, su casi nazionali e di non sentirsi ben informati su quelli che ci toccano da vicino anche se le fonti sono sotto i nostri occhi, spinge a sottrarsi al dialogo.

Ecco che allora serve un cambio di passo, guardando verso il ieri per imparare e tenendo ben in mente il domani per programmare!

Più volte sono tornata sulla mia decisione di non candidarmi alle scorse elezioni, più volte ho precisato, ho spiegato e credo che ora non sia un argomento di chissà quale interesse: il passato serve, come ho già detto, serve a imparare, a leggere il presente e a impostare il futuro. Resta però pur sempre passato e fin quando si avranno solo occhi e orecchie per guardare e sentire ciò che è alle nostre spalle non avremo la possibilità di osservare e ascoltare ciò che è davanti ai nostri piedi!

Non rinnego il mio ieri, non rinnego errori, ma rifarei tutto, ogni azione, ogni scelta, ogni decisione, ivi compresa quella di non esserci, questo sia ben inteso. Ho deciso di tagliarmi fuori e guardo con rispetto chi ha fatto la scelta opposta. Non è facile indossare la maglietta e scendere in campo. Ci sarà un momento per analizzare la partita, i gol fatti e quelli subiti, le azioni, i falli e gli scivoloni. Ci sarà un momento, ma non è questo e di certo questa iniziativa non si pone questo obiettivo!

Ora è tempo invece di ragionare, di confrontarsi, di darsi una scossa…è tempo di cogliere la sfida di un’altra idea di paese!

Al post il primo a rispondere è l’ex sindaco Giovanni Ruggiero, ora vice preside al Liceo Classico Marone a Meta, ed è forse la prima chiara uscita pubblica dello stesso

Ho già detto che ci sarò e confermo la mia adesione. Voglio esserci perché credo nel dialogo, nel confronto, nella condivisione…e credo anche alla crisi, alla critica, al fallimento. Credo che tutto ciò crea ponti e ferite, carezze e cicatrici, contenuti e sogni. Ci sto nonostante stanchezze e dubbi perché voglio misurarmi con idee e progetti e voglio risentire forte dentro di me il demone della passione senza pretesa di verità, di nostalgia o privilegio. Spero solo di poter conciliare con i tempi del lavoro ma comunque farò in modo di esserci in qualsiasi modo…e di essere uno tra i tanti. Perché sono certo che non sarò il solo… A presto

poi Giancarlo d’ Esposito

Il richiamo all’importanza della dialettica politico-amministrativa contro l’abulia e l’opacità di questi tempi è uno stimolo, una sferzata, una chiamata che diffonde un’eco lunghissima e potente. Proviamo a suonare questo PIANOFORTE con forza decisa e delicata e ne uscirà una bella musica, una buona musica…

E Antonio D’Aniello
Penso che il nostro paese abbia bisogno di confronto, elaborazione e discussione. Coinvolgere i cittadini, dibattere del futuro e di una visione di paese è utile ed è mancato per molto tempo. Ci sarò sicuramente.
Giovanni Iaccarino, ex candidato sindaco  si limita , invece, in un
“In bocca al lupo..”

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