De Vivo si salva , nessuna vetrata abbattuta alla nota pasticceria

Più informazioni su

Sostituzione di una vetrina con una vetrata, il noto titolare della pasticceria De Vivo, Marco, vince il ricorso contro il Comune di Pompei. Il tribunale amministrativo regionale della Campania ha dato ragione alla famiglia che guida la storica azienda della città mariana da oltre trent’anni. La sentenza ha così annullato l’ordinanza di demolizione partorita dagli uffici dell’Ente di piazza Bartolo Longo a maggio 2018, in quanto non era necessaria «una richiesta di autorizzazione paesaggistica». Così si chiude una guerra di carte bollate andate avanti per mesi e che ha visto il sequestro – da parte della polizia municipale – dell’opera abusiva finita al centro della contesa. I vigili, all’epoca, non rilasciarono l’apposizione materiale dei sigilli in quanto la vetrina dell’attività commerciale che ha sede tra gli Scavi e il Santuario era ultimata e in uso.

Da vetrina a vetrata

Secondo la relazione, firmata dal tecnico comunale, si trattava di una «trasformazione prospettica». Nel dettaglio, agli atti di ufficio risultavano presentate due comunicazioni di inizio lavori da parte dell’azienda. Una prima datata 23 aprile 2014 e un successiva, integrata, del 23 luglio 2014. «Da tali documenti – si leggeva dagli atti – si evidenzia la conformità dei grafici all’attuale stato dei luoghi, a eccezione della parte lato ovest, precedentemente vetrina, trasformata in vetrata per sei metri lineari, così come rappresentato anche nei grafici dell’integrazione di luglio». Il tecnico comunale precisava che trattandosi di «trasformazione prospettica, era necessario il parere paesaggistico non rilevato all’epoca». In più, «l’uscita, nonostante rappresentata nei grafici presentati, non è utilizzata come tale in quanto non risultano realizzati i gradini necessari per un agevole passaggio dato il dislivello tra le due aree», concludeva la relazione redatta dall’ufficio tecnico del Comune di Pompei.

Le precisazioni

La posizione del Comune viene così smontata dai giudici. Il Tar precisa innanzitutto che la sanzione inflitta «non potrebbe essere seguita a causa del sequestro disposto dalla polizia municipale e convalidata dal Gip». In più «non sussistono i presupposti per l’applicazione della stessa, in quanto non sarebbe richiesta un’autorizzazione paesaggistica considerando il modesto impatto ambientale relativo alla sostituzione di una vetrina con una vetrata scorrevole». E non è finita qui. «Qualora l’operazione risultasse come ristrutturazione edilizia eseguita in assenza del rilascio del permesso a costruire, comunque la sanzione sarebbe inappropriata». «L’intervento comporta una palese variazione prospettica – scrivono i giudici – modificando lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore dell’edificio, per cui è richiesta un’autorizzazione paesaggistica. La sostituzione di una vetrina con una vetrata non rappresenta una “nuova costruzione”». Pertanto, è accolto il ricorso della pasticceria simbolo di Pompei, con tanto di condanna del Comune al pagamento delle spese e annullamento dell’ordinanza di demolizione di maggio 2018, conseguenza dell’avvio del procedimento protocollato ad aprile 2018 dall’ufficio tecnico

Più informazioni su

Commenti

Translate »