Anacapri . Ex Soprintendente a processo per abusi a Lido Nettuno

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A distanza di sette mesi dal maxi-sequestro del beach club «Nettuno» ad Anacapri, a ridosso della Grotta Azzurra, operato da Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto di Capri, si è conclusa la fase delle indagini preliminari. Il pm Francesca De Renzis ha proceduto alla notifica alle 17 persone al centro dell’inchiesta dell’avviso di conclusione delle indagini. I fatti contestati riguardano i lavori di ristrutturazione eseguiti a partire dal 2014 nel complesso immobiliare, in virtù di permessi di costruire e autorizzazioni paesaggistiche rilasciati – secondo l’accusa – illegittimamente, in violazione della normativa urbanistica e paesaggistico-ambientale relativa alla zona e in contrasto con i vincoli previsti per l’area in cui sorge la struttura.
LE ACCUSE
I reati contestati a vario titolo vanno dall’abuso d’ufficio alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e alla falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, aggravati e in concorso tra loro. In materia edilizia, le indagini della Procura di Napoli hanno evidenziato la violazione al Testo unico e al Codice dei beni culturali e del paesaggio nonché al Codice della navigazione, poiché tutte le opere sarebbero state edificate in violazione della fascia di rispetto dei 30 metri dall’area demaniale marittima. Il complesso edilizio oggetto di indagine, per una superficie di circa 4mila mq, si estende su terrazzamenti sviluppandosi sulla costa che fiancheggia la mitica Grotta Azzurra. I 17 indagati destinatari dell’avviso sono: Giorgio Cozzolino, già Soprintendente per i beni architettonici, paesaggistici, storici e artistici di Napoli e provincia; la funzionaria della Soprintendenza responsabile per Capri Rosalia D’Apice; il direttore dei lavori e progettista Nicola Pisacane; il progettista e tecnico di parte Francesco Vetrano; il funzionario della Regione, settore genio civile, Antonio Malafronte; il responsabile e il funzionario dell’ufficio tecnico comunale di Anacapri Filippo Di Martino e Ciro Gigante; i componenti delle Commissioni per il paesaggio e per l’ edilizia del Comune di Anacapri in carica all’epoca dei fatti Michele Sorrentino, Giuseppe D’Urso, Massimiliano Ferraiuolo, Guido Gargiulo, Salvatore Maresca, Colomba Gargiulo, Paolo Staiano, Antonio Mazzarella e Monica Aurigino; il legale rappresentante della società «Nettuno srl» proprietaria dell’immobile Raffaele Perrella.
LA DIFESA
Il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta ha voluto chiarire che il caso non riguarda l’amministrazione ma gli uffici e si augura che la magistratura faccia presto chiarezza sull’intera vicenda che vede coinvolti due tecnici comunali. «La società ha rilevato la struttura del lido Nettuno con l’intenzione di migliorare il servizio offerto e fornire all’isola uno stabilimento balneare basato sulla qualità e fruibilità nel pieno rispetto dell’ambiente e della tipicità del luogo», chiariscono gli avvocati Gustavo Pansini e Bernardino Lombardi, difensori dell’amministratore del «Nettuno» Raffaele Perrella. «L’amministratore – aggiungono i legali – si è rivolto per la fattibilità dell’opera a professionisti di chiara fama e si ritiene che abbiano operato nel pieno rispetto delle norme. La problematica inerente i soli due ambienti realizzati come spogliatoi attrezzati utilizzando cubature parzialmente recuperate con la eliminazione di altre di ben maggiore entità non può gettare alcuna ombra sul recupero della struttura balneare». Anna Maria Boniello

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