Ticket d’ingresso a Positano e in Costa d’ Amalfi come a Venezia, la proposta di Posidonia da 20 anni

Arriva il ticket di ingresso a Venezia. Lo consente una norma della legge di Bilancio che la Camera sta per votare e che prevede la possibilità di applicare il contributo, come ‘tassa di sbarco fino a 10 euro, a chi raggiunge ‘con qualunque vettore la città antica’. Riguarderà solo i turisti giornalieri e sarà alternativa all’attuale imposta di soggiorno. La misura fiscale, si legge nel testo, ‘potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle grandi navi alla zona lagunare’.

Una proposta che è partita dall’associazione Posidonia per Positano e la Costa d’ Amalfi da oramai 20 anni “Siamo invasi via terra e via mare – riflette il presidente dell’associazione Posidonia Vito Casola -, bisogna limitare per la sopravvivenza stessa della Costiera amalfitana, almeno di Positano. E via mare ci vuole un ticket di ingresso come avviene per le isole, Capri e Lipari in Sicilia”.

Sul punto anche il sindaco Michele De Lucia ha sempre sostenuto la necessità di un ticket d’ingresso via mare “Ma non vi è una normativa che lo consente per noi ed il molo appartiene alla Regione Campania, via terra bisogna limitare assolutamente gli autobus turistici e le pseudo linee pubbliche che imperversano in estate sulla S.S. 163 spesso vuoti come possono vedere tutti”

Sulla problematica traffico, che ha assillato la Costiera amalfitana da aprile a ottobre, con tempi di percorrenza anche di quattro ore da Positano a Ravello, traffico da Tordigliano fino a Piano di Sorrento, veri e propri incubi, si è fatto un gran parlare incontri con Anas, prefettura a Salerno, a Napoli con la Regione Campania, e finanche un incontro organizzato da Macchia Mediterranea con delle proposte di cui a oggi non si sa ancora nulla ed è oramai tardi per salvarsi dalla prossima stagione . Alla fine unica proposta concreta condivisa e condivisibile, la ZTL voluta dal sindaco Daniele Milano, e la limitazione agli autobus inferiori ai nove metri , divieti di deroghe, sia a pseudo servizi pubblici che ai residenti, non sono state ancora attuate.

Ma cosa ha fatto Venezia?

“Tassa di sbarco”, può arrivare a 10 euro – Il Comune di Venezia è autorizzato “ad adottare nelle proprie politiche di bilancio, in alternativa all’imposta di soggiorno, l’applicazione del contributo di sbarco previsto per le isole minori. Inoltre, l’importo massimo consentito per entrambe tali misure è elevato a 10 euro”. E’ quanto prevede, all’art.1, il comma 1129 del maxiemendamento alla legge di bilancio, che introduce la cosiddetta ‘tassa di sbarco’, in sostanza un ticket per chi – con qualunque vettore – arrivi a Venezia per turismo e non pernotti in città. La misura fiscale, si legge ancora nell’articolo, “potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle cosiddette grandi navi alla zona lagunare”.

Venessia.com, giusta tassa sbarco per ‘giornalieri’ – “La ‘tassa di sbarco’ punta giustamente a ‘colpire’ i turisti giornalieri, che sono la maggior parte dei visitatori della città, ma portano in termini di fatturato solo il 30% a fronte del 70% portato dai pochi milioni di pernottanti che pagano da anni la tassa di soggiorno”. Promuove il nuovo ‘ticket’ d’ingresso a Venezia, contenuto in una norma della legge statale di bilancio, Matteo Sechi, portavoce dell’associazione ‘Venessia.com’, che si batte per la difesa della città lagunare dal turismo di massa. I turisti ‘mordi e fuggi’, ricorda Secchi, “sono i responsabili degli intasamenti che tanto mettono in difficoltà la cittadinanza. Da anni i veneziani chiedono misure concrete per gestire le masse turistiche e adesso che finalmente c’è la possibilità di sfruttarle economicamente e cercare quindi di gestirle e contarle”. “E’ arrivato il tempo – prosegue – di mettere da parte le lagne e le contrapposizioni per trovare le soluzioni tecniche concrete per applicare questa tassa”. Il portavoce di ‘Venessia.com’ avanza una proposta, che rimanda al pagamento delle ‘vignette’, il bollino obbligatorio per chi entra nel territorio dell’Austria: “potremmo introdurre l’uso della Vignette anche a Venezia, obbligando chiunque intenda visitare la città ad acquistarlo (on line o presso una serie di rivendite apposite) in modo che diventi una vera e propria carta di identità temporanea del visitatore”.

Commenti

Translate »