Sorrento Jazz Festival per M’illumino d’Inverno ecco Maria Pia De Vivo con “So Right”

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Sorrento Jazz Festival per M’illumino d’Inverno ecco Maria Pia De Vivo . Tre appuntamenti per l’edizione 2018 del «Sorrento Jazz Festival» al teatro Tasso, promosso ed organizzato dal Comune di Sorrento nell’ambito del cartellone M’Illumino d’Inverno. Tre i concerti con inizio alle 19 ed ingresso libero fino ad esaurimento posti. Si è partito ieri sera con Loving Ella, un progetto con Simona Molinari un viaggio narrativo per portare in scena le canzoni che hanno caratterizzato la sua carriera, ed alcuni aneddoti biografici della controversa vita privata di Ella Fitzgerald: gli inizi, gli amori, le passioni, la malattia. Sul palco, Massimiliano Coclite al piano, Fabrizio Pierleoni al basso e Fabio Colella alla batteria. Questa sera è la volta di “So right”, l’omaggio dedicato da Maria Pia De Vito a Joni Mitchell, diventato un “classico” che ha girato in lungo e largo l’Italia, approdando nel 2007 anche al Blue Note di New York. La formazione è composta da Julian Oliver Mazzariello al piano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.
Cantante, compositrice ed arrangiatrice, studia canto lirico e contemporaneo e inizia l’attività concertistica nel 1976 come cantante e strumentista (plettri, percussioni, piano) in gruppi di ricerca su musica etnica, in particolare mediterranea e balcanica.

Maria Pia De Vivo

Dall’80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con artisti quali Kenny Wheeler, John Taylor, Ralph Towner, Joe Zawinul, Michael Brecker, Dave Liebman, Miroslav Vitous, Joshua Redman, Cameron Brown, Billy Hart, Elliot Ziegmund, Gary Bartz, Steve Turre, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Giorgio Gaslini, Bruno Tommaso, Rita Marcotulli, Furio Di Castri e molti altri, partecipando a numerosi festival internazionali (Londra, Bath, Berlino, Le Mans, Nyon, Dublino, Marsiglia, Lisbona, Valladolid, Palencia, Umbria Jazz, Clusone, Roccella Ionica, Ivrea, Atina, ecc.).

Ha svolto tournée in Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda, Svizzera, Austria, Irlanda e New York, dove si è esibita più volte (tra gli altri: Birdland, Performance Garage con la coreografa Roberta Escamilla Garrison, con cui collabora di frequente). Tra il ’94 ed il ’97 lavora al progetto “Nauplia”, sull’incontro tra la melodia napoletana e mediterranea ed il jazz, documentato da due fortunati CD, Nauplia e Fore Paese, quest’ultimo commissionato e prodotto dall’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.

Collabora dal ’96 con il compositore britannico Colin Towns; con la sua Big Band, la “Mask Orchestra”, ha inciso due CD e si è esibita nel novembre ’96 a Salisbury, a Londra per il London Oris Jazz Festival, nel marzo ’98 ancora a Londra, alla Queen Elizabeth Hall con la “Mask Symphonic” (70 elementi) e la partecipazione di Norma Winstone, e al recente Festival di Berlino (novembre ’98), al festival di Bath Colonia e a Graz (aprile 99).

photo by Raffaella CavalieriAd Umbria Jazz ’98 è stato presentato il suo CD sul progetto “Phoné” con John Taylor, Gianluigi Trovesi, Enzo Pietropaoli, Federico Sanesi; tra gli eventi più notevoli, il gruppo ha poi suonato a Weimar, in occasione di Weimar 1999.

Importante è poi il CD del gruppo Triboh, di cui ha fatto parte insieme a Rita Marcotulli ed il percussionista Arto Tunçboyaciyan.

Nel 97 si costituisce il trio con John Taylor e Ralph Towner, con cui ha inciso il CD “Verso”, svolto diverse tournée in Italia, ed un tour europeo (gennaio-febbraio 2001) che ha toccato Svizzera, Germania, Austria, Irlanda ed Inghilterra. Anche grazie al successo fatto registrare dal tour, il nome di Maria Pia è poi stato inserito, dalle più celebrate firme del giornalismo jazz americano, nella categoria “BEYOND ARTIST” del 49° DOWN BEAT CRITICS POLL 2001. L’importantissimo riconoscimento l’ha definitivamente imposta a livello internazionale (il suo nome è infatti sempre più presente sui magazine specializzati e le sue incisioni sono spesso ospiti di diverse emittenti di riferimento), e – nella lista a cui si fa riferimento, il suo nome appare infatti accanto a quelli di artisti del calibro di Caetano Veloso, Joni Mitchell, Cesaria Evora, Olu Dara, Carlos Santana, Uri Caine e Marisa Monte.

E’ del 2001 anche un’importante affermazione di Maria Pia in ambito nazionale, ove ha conquistato il premio POSITANO JAZZ.

Negli ultimi anni è stata inoltre protagonista di progetti quali “Il Brutto Anatroccolo” (’97) su musiche di Gaslini, Benito Urgu voce recitante e l’Orchestra della Sardegna; “Gesualdo” su Gesualdo da Venosa, di e con photo by Raffaella CavalieriTino Tracanna e Corrado Guarino, e “Oltre Napoli, La Notte”, di Bruno Tommaso, con Trovesi, Minafra, Pietropaoli, Lama, Maras ed orchestra d’archi; “Il Celeste Specchio” (98) del compositore contemporaneo Carlo Boccadoro; “Lettere da Orsara” di Bruno Tommaso, con l’orchestra Jazz del conservatorio S.Pietro a Maiella di Napoli.

Collabora stabilmente con la scultrice e video-maker Marisa Albanese; insieme hanno prodotto tre video, “Strappi d’Acqua”, “Color Pelle” e “Festina Lente” che sono stati proiettati in musei e mostre (Istituto Italiano per gli studi Filosofici – Napoli ’92; Rassegna Video Castel Sant’Elmo – Napoli; Castel San Pietro – Bologna ’94; Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea, Ripa-arte – Roma; Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, sezione Video ’94; Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea – Palazzo Parissi, Montepandone FI; Festival Internazionale del Video d’Autore – Corto Circuito ’97, Napoli).

Per il Libro d’arte “Orphani” (Ed.Cronopio) di Marisa Albanese ha inciso “A nulla” suite per voce e loop machine. La performance “Orphani” (videoproiezione e live performance di “A nulla” è stata presentata in luglio presso la Galleria D’arte Contemporanea di Roma nell’ambito della mostra “Le Tribù dell’arte” a cura di Achille Bonito Oliva).

Domenica, infine concerto del B&B Quartet, un poker di musiciste eclettiche ed appassionate: la voce di Ileana Mottola, la chitarra di Eleonora Strino, il contrabbasso di Beatrice Valente e la batteria di Alessandra d’Alessandro. Un bouquet di brani colti dall’ampio campo del jazz che si estende dal blues di New Orleans ai palcoscenici di Broadway, dallo swing delle grandi città americane alle pellicole di Hollywood.

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