Sant’Agnello festa grande in Chiesa per i pastori ritrovati. Sagristani “Grande gioia per la comunità” foto segui la diretta

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Sant’Agnello festa grande in Chiesa per i pastori ritrovati . C’erano i carabinieri, autori del ritrovamento dei pastori trafugati, il Vescovo Alfano di Sorrento – Castellammare di Stabia, e autorità da Napoli e dalla Campania, ma sopratutto il popolo dei fedeli .  Positanonews il quotidiano online della Costiera amalfitana e Penisola sorrentina era presente col sindaco Piergiorgio Sagristani “Grande gioia per la comunità, i pastori sono tornati finalmente nella loro capanna..”

Sant'Agnello i pastori ritrovati

Nel gennaio del 2000 costituirono il bottino di uno dei furti più clamorosi mai verificatisi in Costiera e, forse, in Italia. Oggi rappresentano il più importante risultato di un’inchiesta nella quale sono coinvolte ancora venti persone (inclusi alcuni sacerdoti) e il nucleo fondamentale dello stesso presepe dal quale furono trafugati. Le 34 statuine sparite 19 anni fa e recuperate dai carabinieri alla fine del 2017 tornano a fare bella mostra di sé nella rappresentazione della nascita di Gesù allestita nella chiesa dei Santi Prisco e Agnello. Ieri la cerimonia durante la quale le opere d’arte sono state ricollocate e benedette dall’arcivescovo Francesco Alfano. Si tratta di pezzi realizzati da ignoti artigiani tra Settecento e Ottocento, poi acquisiti dalla parrocchia a partire dal 1982. Tra questi spiccano un Bambinello, San Giuseppe, un vecchio Re Mago, ma anche un’odalisca, un angelo e diversi animali come asini e cavalli. Il valore complessivo? Circa 100mila euro, visto che il costo attuale di ciascuna statuina oscilla tra 2mila a 3mila euro. Parte di queste opere d’arte è già stata restaurata dai maestri Federico Iaccarino e Agostino Russo col contributo economico del Rotary Club che ieri, in occasione della cerimonia, ha diffuso una brochure nella quale i giovani dell’Interact descrivono la tradizione del presepe santanellese.

I 34 pezzi d’arte sono stati riconsegnati alla parrocchia dai carabinieri del nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, presenti alla cerimonia. Sono stati proprio i militari agli ordini del maggiore Giampaolo Brasili a ritrovare le statuine a Roma, in casa di un medico, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. L’operazione ha segnato una svolta decisiva nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Isernia, attraverso la quale è stata sgominata un’associazione criminale composta da ladri e ricettatori e dedita proprio al traffico di opere d’arte e oggetti sacri. In totale sono ancora 20 gli indagati, tra i quali figurano professionisti e sacerdoti, mentre i furti già accertati in tutta Italia sono 67. A cominciare da quello messo a segno a Sant’Agnello nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2000: servendosi di una scala colonica trovata in un giardino nei pressi della chiesa, i ladri salirono sul campanile, segarono le sbarre esterne della cupoletta in ferro, rimossero il vetro e, attraverso uno spazio di appena 34 centimetri per 50, calarono una seconda scala riuscendo così a raggiungere il presepe. Per realizzare il colpo i «soliti ignoti» impiegarono almeno un’ora e si servirono probabilmente di un basista che ben conosceva la zona. «Il furto ha osservato il parroco Francesco Iaccarino è stato un tradimento perché finalizzato a privare le generazioni future di qualcosa di prezioso. Ora riannodiamo il filo spezzato 19 anni fa impegnandoci a custodire il presepe per affidarlo alla comunità di domani».

 

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