Positano: Giornalisti in Erba – Adelaide Antici, una fondamentalista dell’Ottocento

Nello studio della letteratura italiana dell’Ottocento si incontra Giacomo Leopardi, un grande poeta caratterizzato da un profondo pessimismo, dovutoprobabilmente ad un’adolescenza dedita da uno studio matto e disperatissimo e a un ambiente familiare privo di affetti. Nelle pagine dello “Zibaldone” lo scrittore parla di una figura femminile molto bigotta, che è quasi felice quando sente parlare della morte di un bambino perché ritiene che vada direttamente in Paradiso in quanto non ha avuto il tempo di peccare. Probabilmente si tratta di Adelaide Antici, sua madre.

Adelaide appartiene alla nobiltà recanatese e sposa presto Monaldo Leopardi, rampollo di una famiglia aristocratica.

Nella sua vita matrimoniale si adopera per salvaguardare il patrimonio familiare e poco si preoccupa dei figli, che vivono in un ambiente chiuso e privo di affetti. Per sopravvivere in questo clima familiare, Giacomo si rinchiude nella biblioteca paterna e si dedica allo studio prima con l’aiuto di un precettore e dopo da autodidatta. Lo studio matto e disperato lo porta ad ammalarsi; infatti alla fine della sua vita è quasi completamente cieco e gobbo.

Studiando la vita di Leopardi viene fuori questa figura materna, che si può paragonare ad una fondamentalista islamica, fautrice della sharia, che vuole la lapidazione delle donne adultere, il capo coperto con un chador o con un burqa, la decapitazione degli infedeli, la guerra santa, e che impedisce ai bambini di giocare a calcio. Se fosse vissuta oggi e avesse professato la religione islamica, Adelaide avrebbe aderito certamente all’ISIS.

Gli alunni della classe IIIA della scuola secondaria di Positano.

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