Lettera aperta al Ministro dell’Economia prof. Giovanni Tria

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera

Egregio Professore mi rivolgo e Lei in quanto, a mio avviso, Lei, essendo un tecnico, ha la responsabilità quasi esclusiva, unitamente al Prof. Conte, della buona riuscita delle attività di questo Governo ed ha il difficilissimo compito di conciliare le promesse dei politici con la necessità di far quadrare i conti.

Premesso che bisogna fare in modo che i ricchi siano meno ricchi e i poveri meno poveri, principi della rivoluzione francese. che il lavoro e non l’assistenzialismo debba essere incoraggiato, gli stanziamenti del Governo per “combattere la povertà” a me appaiono insufficienti e anche il metodo non mi sembra  il più rispondente al fine preposto, sono comunque a rappresentarLe che i fondi necessari per l’approvvigionamento delle risorse necessarie per raggiungere i nobili obiettivi di questo Governo non possono assolutamente essere ricercati nell’ulteriore indebitamento dello Stato,

Tanto premesso sono dell’avviso che le risorse necessarie potrebbero essere recuperate, oltre che con i provvedimenti già in corso di approvazione di questo Governo, che in larga parte ritengo giusti e necessari, nel seguente modo:

1) Imponendo una super-tassa ai proprietari di immobili che deturpano il paesaggio anche se costruite con “regolari” autorizzazioni, escludendo ovviamente le prime case  non di lusso. Mi riferisco a quelle abitazioni, in molti casi, “scatoloni” costruiti anteriormente all’entrata in vigore della ben nota legge Galasso che oggi non potrebbero essere né edificate né condonate, la maggior parte di queste abitazioni, nelle zone a vocazione turistica, sono seconde case;

2)  Attraendo i pensionati stranieri a venire nel nostro paese con benefici fiscali al pari di quei medesimi benefici elargiti ai nostri connazionali pensionati che abbandonano il nostro Paese,

Qualora invece, anche con l’adozione dei summenzionati provvedimenti. in aggiunta di quelli già in itinere da questo Governo, non si dovesse raggiungere l’auspicato pareggio di bilancio, bisognerebbe ricorrere ad una imposta patrimoniale progressiva sulle persone fisiche, basata prevalentemente sui beni immobili, anche attraverso l’auspicato aggiornamento catastale, che, a quanto pare, costituirebbe la vera ricchezza del nostro paese.

Francesco Di Lieto

 

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