ESCLUSIVA – Meta, il rapper Anastasio incontra gli alunni del Liceo Classico Marone – FOTO/VIDEO fotogallery video

“La fine del mondo”, davvero la fine del mondo con l’entusiasmo degli studenti questa mattina Incontro  a sorpresa  con il rapper del momento per i ragazzi del Liceo Classico Marone di Meta la cittadina sulla costa di Sorrento di cui è originario . Anastasio, fresco vincitore del talent show “X-Factor” questa mattina ha incontrato gli alunni dell’Istituto nella sua città natale. Il cantante ha parlato della sua esperienza in tv e del futuro.

Simone Figliola

Una bella sorpresa organizzata dal Liceo presieduto dalla professoressa Arpino con la collaborazione della famiglia, una sorella frequenta il Liceo, ma anche lo stesso Anastasio è stato uno studente liceale,  e dell’assessore Angela Aiello dell’amministrazione metese.

Nella serata di ieri è stato ospite alla cena di Natale svoltasi a Villa D’Angelo insieme a tutti i calciatori del Napoli, i quali hanno apprezzato la sua presenza.

Abbiamo anche ascoltato uno dei rappresentanti di istituto che ha reso possibile l’incontro nelle nostre videogallery, Positanonews ha fatto un video in presa diretta e quindi è colpa nostra se vi sono eventuali imprecisioni, ma la notizia va data a “caldo”.

Intanto il web e i giornali di settore parlano di lui , ecco cosa dicono . Dopo la conquista del primo posto a X Factor, “La fine del mondo” di Anastasio è un EP che diventa un biglietto da visita, quasi un suggello dell’esperienza appena maturata e una chiave d’accesso al mercato discografico. Il rapper di Sorrento, già autore dell’EP “Disciplina sperimentale”, presenta il suo lavoro con sei tracce e già ottiene il disco d’oro nella classifica FIMI spianandosi così la strada verso il successo.

“La fine del mondo” di Anastasio contiene quattro inediti, un duetto con i BowLand e una rivisitazione di Generale di Francesco de Gregori. L’EP è prodotto da Don Joe, al secolo Luigi Florio, produttore discografico, disc jockey e membro dei Club Dogo. La fine del mondo è anche il titolo dell’opening track e si apre con un pianoforte, già un primo esempio della malinconia che caratterizza il flow presente in tutto il disco. Marco Anastasio non vuole che restare nella sua zona di comfort per attendere il tempo giusto per fare le cose che tutti fanno nel mondo: «Non mi rompete […] con ‘sta fretta di decidersi, lasciatemi, non fatemi alzare dal letto» e sottolinea che «se oggi potessi cambiare il mondo lo farei domani». Le rime procedono veloci e incisive, per ribadire che non intende seguire la frenesia che l’esistenza impone, di cui accusa l’ansia.

Alza la voce, Anastasio, quando nel ritornello esterna il duo dissenso verso le imposizioni e la routine di un mondo che «cambia regole a suo piacimento» e il suo disagio è quanto resta in Ho lasciato le chiavi, due minuti per un lamento di chi osserva la realtà come uno spettatore e riflette sul suo vissuto. La rincorsa delle cose perdute ispira il testo, accompagnato da una base essenziale fatta di pad e batteria elettronica: «mi servirebbe quel coraggio per rincorrere una cosa già perduta, e io non l’ho mai rincorsa, illuso di potermene scappare dalla morsa». Anastasio racconta di essere uscito dal suo cuore e di aver lasciato le chiavi dentro, per questo le sue rime si tingono di grigio, lo stesso colore che viene fuori dalla base scelta per questo brano. Fredda, cupa e rassegnata.

“La fine del mondo” di Anastasio continua con Generale, trasposizione contemporanea del classico di Francesco de Gregori. La toccante rivisitazione aggiunge schiettezza al capolavoro del cantautore: «I generali si lustrano le medaglie e c’hanno sangue freddo come rettili, ma sono io che striscio tra le sterpaglie e guardo da vicino come fischiano i proiettili». La base riprende il tema del brano originale. Il rapper recita il testo in crescendo fino al ritornello cantato: «E la cosa più tremenda della guerra è che è bella anche se muoiono a milioni».

Provocazione, ragazzate e proibito colorano il testo di Un adolescente, finita al centro delle polemiche per la frase di apertura: «Nel cesso ho disegnato un’altra svastica». Anastasio ha spiegato che il brano racconta tutte le stupidaggini che passano per la testa di un ragazzo del liceo – «Ho fatto un liceo da deficiente, da fesso senza combinare niente» – e alle rime appuntite aggiunge una citazione di Francesco Tricarico (quella sulla maestra) e di Lorella Cuccarini – «vola, la bomba sulla scuola» – per sottolineare quella teenage angst di cui i maggiori esponenti rock hanno sempre parlato. Lo fa, Anastasio, quando dice di esternare la rabbia che in realtà nasconde il suo stare male. L’arrangiamento coniuga un pianoforte, un synth, un basso e una batteria elettronica, che mai invadono il cantato bensì vi si appoggiano creando una base malinconica e sostenuta dalla metrica del rapper.

 

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