Castellammare, Costa per il Sarno “Convochiamo i sindaci a gennaio”

«Convocherò i sindaci a gennaio al Ministero, entro due mesi avremo la stesura del master plan: è tempo che ognuno ci metta la faccia per la questione Sarno». Il Ministro all’Ambiente Sergio Costa detta i tempi per la risoluzione dell’emergenza Sarno. Dopo quindici giorni l’ex generale dell’arma torna in visita nei comuni bagnati dal fiume più inquinato d’Europa. Alle sue spalle mentre parla c’è la griglia di contenimento per macro inquinanti, oggetto di discordia in questi mesi tra il comune di Castellammare, la Regione Campania e Città Metropolitana per il suo funzionamento.
GLI INTERVENTI
Il Sarno, dopo inchieste parlamentari, un commissariamento e circa 21 milioni già spesi torna nell’agenda del governo centrale, con l’idea di riunire tutti i soggetti interessati per competenze e territorialità e creare una cabina di regia che possa risolvere i problemi gradualmente. «Oggi ho ascoltato i problemi di alcune comunità, si tratta spesso di meccanismi fermi anche per piccole cose e in alcuni casi i soldi ci sono già. Credo – spiega Costa – che coordinando gli interventi si riesca a fare importanti passi in avanti». E a chi gli ricorda che quando il generale Roberto Jucci riuscì a riunire attorno ad un tavolo solo due dei 42 sindaci, Costa risponde: «Non ne farò un problema elettorale ma politico inteso come polis come partecipazione. Ognuno sarà chiamato a fare la propria parte ma se così non dovesse essere risponderanno con i loro motivi ai loro cittadini».
IL TAVOLO
Nessuno sarà escluso nell’elaborazione del master plan che vedrà la direzione Vera Corbelli, segretario generale del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale: Regione, Città Metropolitana, i comuni delle tre province coinvolte (Napoli, Benevento, Avellino) Ente Parco e tutti i sotto organismi come Genio Civile ad esempio. Ad accogliere ieri in via Ripuaria il Ministro Costa tra gli altri i consiglieri comunali stabiesi, parlamentari ed eurodeputati dei Cinque Stelle. «Abbiamo previsto sulla mitigazione del rischio idrogeologico un finanziamento per 6 miliardi e mezzo, – spiega la deputata Teresa Manzo – in una sorta di Piano Marshall che metteremo a disposizione anche per il fiume Sarno, purché ci siano delle progettazioni validate da parte dell’ente competente, ovvero la Regione Campania».
L’EUROPA
Una questione già portata a Bruxelles dall’europarlamentare Piernicola Pedicini presente ieri a Castellammare. «La commissione Europea – ha spiegato il penta stellato Pedicini – ha confermato alcune violazioni della direttiva europea sulle acque reflue urbane inerenti alla questione Sarno». Ha invece chiesto che venga attivato un modello Pompei anche per il fiume, il sindaco di Castellammare Gaetano Cimmino che ieri ha accolto il Ministro Costa: «Se è vero che siamo in Europa, per questa bomba ecologica così drammatica, per la salute delle nostre popolazioni, ma anche del turismo e per la sopravvivenza delle specie animali, bisogna sensibilizzare l’intera comunità europea. Abbiamo già sperimentato con successo internazionale il cosiddetto modello Pompei per il recupero e il rilancio degli Scavi. Confido che oggi, per il Grande Progetto Sarno, si crei una sinergia istituzionale, della quale chiediamo al ministro Costa di farsi garante, per raggiungere lo stesso traguardo ottenuto per gli Scavi con il Grande Progetto Pompei». Un modello che non piace a Costa, l’ipotesi di non commissariare ancora una volta la questione Sarno l’aveva già annunciata ai comitati incontrati 15 giorni fa a Scafati. «Apprezziamo il rifiuto di Costa al commissariamento – spiega Luigi Lombardi del comitato di Scafati della Rete a difesa del Sarno – perché sono organi monocratici che non permettono la partecipazione dei cittadini. Siamo ottimisti per l’approccio con il quale Costa sta affrontando il problema, solo così si riuscirà a superare il ginepraio di competenze che porta difetto ad un vuoto nel quale nessuno interviene». Fiorangela d’Amora , Il Mattino

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