Capri, abbattimenti case abusive: stop a prima demolizione

E’ stata rinviata la prima demolizione di un’abitazione abusiva a Capri dopo la sentenza della Consulta del luglio scorso.

Come ricordiamo, la Consulta aveva dichiarato incostituzionale la legge della Regione Campania che introduceva una sorta di condono edilizio. Gli immobili abusivi, anche se entrati a far parte del patrimonio dei Comuni, è la sentenza della Corte, vanno demoliti e solo in via eccezionale, se vi è un interesse pubblico prevalente, possono essere salvati. Un duro colpo contro quello che conosciamo come «abuso di necessità».

La legge regionale fu approvata a luglio 2017 e fu voluta dal governatore De Luca per dare una risposta alle 70 mila sentenze di demolizione che tuttora gravano come un macigno sulla Regione. La legge dava la possibilità ai Comuni di acquisire al proprio patrimonio gli immobili abusivi da concedere poi in affitto agli stessi «occupanti di necessità». In questo modo, da un lato, sarebbero state aggirate le procedure lunghe e costose degli abbattimenti, dall’altro sarebbero comunque stati sanzionati gli abusivi togliendo loro la proprietà ma senza aggravare l’emergenza abitativa. Già allora, tuttavia, emersero dubbi sulla legittimità della legge, che infatti il governo lo scorso settembre impugnò davanti alla Corte costituzionale.

E così, a Capri, si stava procedendo in questi giorni all’abbattimento di una prima casa abusiva. Un’abitazione per la quale già nel lontano 1998 venne ordinata la demolizione. La demolizione era programmata per la giornata di ieri, ma la procedura dovrà essere ripetuta: ancora una speranza per la famiglia che vi abita.

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