Ancelotti deluso del risultato-Cosi fa ancora piu male

Perdere contro il Liverpool ci sta.Ma ieri sera ho visto parecchi giocatori del Napoli sottotono.Centrocampo inesistente e dominio assoluto sia fisico che tecnico del Liverpool .Giocare nello stadio di Anfied e’ difficile per chiunque e l’infortunio di Mertens ha Condizionato non poco la gara, ha tolto  brio ed ha  accorciato il Napoli. Il fallo di Van Dijk era da espulsione e l’arbitro Skomina è stato condizionato dalle parole del tecnico dei Reds in conferenza stampa prima della gara. Vien da piangere, perdere cosi fa ancora piu’ male, bastava essere il Napoli per il passaggio del turno.Ad Anfield è mancato nei suoi uomini-chiave, ha subìto l’inaccettabile, è stato a lungo tenuto a galla da Ospina, imperfetto in occasione del gol di Salah, e dagli errori da due passi, alcuni imbarazzanti, degli avversari e quando ha avuto in un paio di opportunità sfruttabili si è abbandonato a fragilità e inciampi che non gli riconoscevamo: malissimo Hamsik, troppo scolastico, timido e fallace, e male Insigne e Mertens ,meno incisivo del solito Allan. la squadra di  Klopp, promossa agli ottavi con tre sconfitte su sei.

Liverpool in gol con con l’unico tiro nello specchio nel 1° tempo

18 gol presi in area sugli ultimi 19 subiti dal Napoli in Champions

405 Giorni dopo Ghoulam è rientrato in Champions 405 giorni dopo l’ultima presenza: era il novembre 2017 contro il Manchester City

 

0 Vittorie inglesi per il Napoli quando gioca in trasferta. Lo score è di un pari e 7 sconfitte: è il Paese in cui gli azzurri hanno giocato più gare in Europa senza mai trovare il successo.
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Sfuma il poker manca dal 2003 Vanno avanti due su quattro, le italiane in Champions (la Juventus e la Roma: giocano oggi ma sono qualificate), e sfuma, con tanta amarezza un poker che era abbondantemente alla portata del contingente italiano. L’ultima volta in cui l’Italia aveva portato quattro squadre tra le prime sedici della competizione è stata nella stagione 2002-03 (Roma, Inter, Juve e Milan). La finale fu tutta italiana, la Coppa del Milan.

L’11 dicembre, pure stavolta, come nel 2013, come in quell’anno fantastico e (calcisticamente) maledetto. L’11 dicembre e ancora e sempre per un gol: perché forse l’ha deciso il destino oppure no, ieri come in quelle notti, perché ci furono errori, piccoli ma decisivi. L’11 dicembre se ne è andato e bisognerà farsene una ragione, aggrapparsi all’Europa League, viverla da grande, portandosi appresso la consistenza di quei nove punti e l’autorevolezza d’essere vissuto, eccome, nel «girone della morte» sino all’ultimo secondo. L’11 dicembre Carlo Ancelotti è fuori dalla Champions: non gli succedeva da 17 anni, da quando uscì con la Juventus.

Mica semplice uscire perdendo solo la sesta e ultima gara, Ancelotti?
«Ma dobbiamo accettarlo e ci dispiace molto. Abbiamo però la consapevolezza di essere stati vivi sino all’ultimo pallone e possibilità ne abbiamo avute, anche alla fine. E’ chiaro che in questo momento dentro di noi c’è delusione ma per il risultato, non per il comportamento conclusivo».

Ripensa a quelle due chance, una di Callejon e una di Milik…
«Abbiamo costruito pericoli seri e veri: Milik per esempio è stato bravissimo, con quel controllo straordinario, ed Alisson glielo ha negato. Era quello il momento giusto per fare gol. Ma è andata così. Ci è mancato veramente poco per farcela in quello che era il raggruppamento più difficile».

Un’analisi adesso l’avrà già fatta…
«Io sono contento di quello che hanno fatto i ragazzi in queste sei partite. Conosco il calcio per avere rimpianti, ripensando alle partite precedenti. Certo, il gol di Di Maria quando sembrava avessimo vinto, a Parigi, forse ha cambiato il corso di questo girone. Ma non ho alcun appunto da muovere ai ragazzi, sono soddisfattissimo di loro, di tutti, abbiamo fatto tutto quello che ora nelle nostre possibilità per superare il turno. E’ chiaro che siamo anche amareggiatissimi e che dovremo adesso metabolizzare questa delusione. Ma abbiamo carattere e si gioca subito, dobbiamo reagire in campo».

Gara strana, che avete subito.
«Eravamo partiti bene e poi siamo calati subito. Nella ripresa è venuta fuori una partita meno ordinata, in qui chiunque ha concesso qualcosa. Noi a loro ma anche loro a noi. Ci siamo sbilanciati perché dovevamo segnare ma quando ho visto quel pallone a Callejon e poi quell’altro sul piede di Milik…La fortuna, devo dirlo, non ci ha mai dato una mano, neanche stavolta».

E adesso sarà Europa League
«E saremo motivati e determinati. Vogliamo essere protagonisti sino al termine con l’Europa League».

 

 

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