Penisola Sorrentina, imposta di soggiorno non pagata: nei guai 4 alberghi. 300 mila euro di beni sequestrati

Imposta di soggiorno non pagata per gli anni che vanno dal 2012 al 2016. Sono finiti nei guai ben 4 alberghi della Penisola Sorrentina i quali si sono resi protagonisti di un’evasione da oltre 250 mila complessivi. La Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione di un sequestro preventivo anche per equivalente, emesso dal Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica oplontina, di numerosi conti correnti e beni immobili intestati alle quattro strutture ricettive, in particolare ai 4 soggetti nella loro qualità di rappresentanti legali delle strutture ricettive operanti tra i comuni di Massa Lubrense, Sorrento e Sant’Agnello.

I soggetti sono stati accusati di peculato, in qualità di agenti contabili, poiché hanno omesso il pagamento dell’imposta, appropriandosi indebitamente della stessa, cagionando un danno al bilancio dell’Ente di competenza. Si parla di 297.659 euro di beni sequestrati.
L’accusa rimane sempre la stessa: aver omesso o ritardato il versamento dell’imposta di soggiorno a favore dei rispettivi Comuni. Così, dopo i 133 avvisi di conclusione delle indagini notificati lo scorso luglio, arrivano anche i sigilli a conti corrente e immobili. Il sequestro ammonta a quasi circa trecentomila euro e stavolta riguarda solamente quattro società turistiche che gestiscono strutture ricettive a Sorrento, Sant’Agnello e Massa Lubrense. I rappresentanti legali rispondono di peculato d’uso seppur in almeno due dei quattro casi al centro della nuova operazione della finanza, proprio nelle ultime ore, sono già scattate le restituzioni dei soldi trattenuti. Faranno lo stesso, a breve, anche le altre due strutture destinatarie del sequestro.

La Procura di Torre Annunziata ipotizza, che dal 2012 al 2016, numerose strutture ricettive situate a Sorrento, Sant’Agnello, Massa Lubrense, Meta e Piano di Sorrento non hanno saldato i conti con i Comuni per l’imposta di soggiorno. Lo scorso luglio, le fiamme gialle notificarono 133 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di imprenditori e titolari di alberghi, case vacanza, affittacamere e bed and breakfast. Ora c’è il secondo round: in azione ancora la finanza che ha messo sotto chiave conti correnti e beni immobili intestati a quattro rappresentanti legali di altrettante di Massa Lubrense, Sant’Agnello e Sorrento. Stando a ciò che è emerso a margine del sequestro, a stretto giro i Comuni incasseranno i circa 250mila euro mancanti. Due strutture indagate hanno pagato nei giorni scorsi, lo stesso faranno le altre due magari già in settimana.

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