Ospedale di Sorrento pochi infermieri e operatori , bisogna far qualcosa

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Ospedale di Sorrento pochi infermieri e operatori , bisogna far qualcosa . Siamo stati più volte nella struttura sanitaria e abbiamo notato tante difficoltà, sopratutto nell’assistenza, un motivo serio c’è oggi ne riparla con la sua solita bravura Salvatore Dare su Metropolis , a rafforzare questa riflessione ricordiamo che oltre ai cittadini della Penisola Sorrentina all’ospedale ci vanno da Positano e Praiano e col periodo turistico migliaia di persone.. Da quasi dieci anni si parla della possibilità di realizzare l’ospedale “unico” della penisola sorrentina. La struttura dovrebbe sorgere al posto del distretto sanitario di Sant’Agnello e sostituirebbe i presidi di Sorrento e Vico Equense i cui destini sono tutti da chiarire. Il nuovo polo sanitario di Sant’Agnello costa oltre 100 milioni di euro, di cui 60 sono garantiti dal ministero della salute così come annunciato mesi fa dal governatore Vincenzo De Luca. Eppure, mentre tra Comuni, Asl Napoli 3 Sud e Regione Campania si discute del progetto, c’è una realtà quotidiana differente, precaria, fatiscente, inquietante, di sofferenza. E’ quella vissuta negli ospedali di Sorrento e Vico Equense sia dai pazienti sia dagli stessi operatori. Perché, a dispetto delle fantasie per la costruzione di nuove strutture, è irrisolta la carenza di personale che si ripercuote sulla tenuta dell’assistenza.

Medici, operatori e infermieri, a tutte le ore, 365 giorni all’anno, fanno il possibile per fornire un servizio di eccellenza, ma sono costretti a fare i conti con un’emergenza cronica nella pianta organica e questo incide sulle condizioni psico-fisiche degli operatori e sull’efficienza delle cure. E’ una piaga mai fronteggiata con determinazione, che talvolta induce i sindaci a protestare con Asl e Regione con allarmi spesso solitari e che soddisfano, in parte, la fame social del popolo. Una platea di utenti che rischia di accontentarsi di amministratori in grado sì di battere i pugni sul tavolo ma non di risolvere i problemi.

Stavolta chi alza la voce è la Consulta comunale della Sanità, un organismo composto da addetti ai lavori e medici chiamati a fare da “supporto” al Comune e a fungere da stimolo nei confronti dell’amministrazione sui temi riguardanti l’assistenza al malato e la tutela del diritto alla salute. Spunta un documento, diffuso pure su Facebook, che sfodera un titolo durissimo: «Giù le mani dall’ospedale di Sorrento». La nota parla delle difficoltà che si fronteggiano al presidio di corso Italia dove, negli ultimi giorni, c’è in atto una sorta di valzer dei pochi infermieri al momento in forza alla direzione sanitaria: vengono spostati da un reparto all’altro, a seconda delle esigenze e dalle masse di pazienti da accogliere. Proprio come dei tappabuchi. Chi ne sta pagando le conseguenze, in questa settimana, ad esempio è il reparto di Cardiologia. Servirebbero appena un paio di infermieri e visto che non c’è l’ombra di rinforzi si è costretti a metterci una pezza con l’apporto di ausiliari, cioè di operatori socio sanitari, che spesso non bastano.

«E’ ben nota la cronica carenza di infermieri, negli ultimi anni, presso l’ospedale di Sorrento, determinata dalla progressiva riduzione del numero di unità assegnate, anche per le gravi restrizioni regionali legate al piano di rientro e al blocco del turn-over del personale, che di fatto non ha consentito, per molti anni, la sostituzione delle unità andate in

quiescenza o decedute – si legge nel documento della Consulta comunale – Tutti i reparti devono quotidianamente fare i conti con un numero di infermieri in servizio assegnati spesso insufficienti per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Ciò è particolarmente grave considerando la mission prevalente di emergenza-urgenza dell’ospedale con reparti ad elevata intensità di cura che richiedono un’adeguata dotazione organica di personale medico e paramedico per assicurare una risposta adeguata agli utenti. Estremamente carente è anche il numero di operatori socio sanitari assegnati, con reparti che in alcuni giorni non hanno nemmeno un operatore socio sanitario assegnato». Nella lettera si cita la direzione sanitaria dell’ospedale che «ha ripetutamente segnalato queste gravi carenze agli organi centrali aziendali, ma le richieste sono rimaste inascoltate». Senza dimenticare che da tempo immemore un intervento al presidio di Sorrento viene invocato anche da alcune associazioni, a partire dal Tribunale del Malato e Cittadinanza attiva. L’Asl ha messo in campo un avviso di mobilità per gli infermieri, «ma i risultati, in termini di assegnazione di nuove unità presso il presidio di Sorrento, sono stati, ad oggi, nulli» punge la Consulta. «E’ in atto una guerra fra poveri con trasferimento di ufficio di alcune unità infermieristiche da alcune unità operative ad altre – denuncia l’organismo comunale – L’unica vera soluzione è l’assegnazione di nuove unità che vadano a rinforzare i vari reparti».

Salvatore Dare

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