Milan vittoria in pieno recupero,ora quarti in classifica

Partite con gol al passivo prima di Udine Era da 16 gare che il Milan incassava almeno un gol: ieri invece clean sheet

Un altro gol nel recupero di Alessio Romagnoli ha permesso al Milan di restare al quarto posto, in piena zona Champions, e di rispondere alla Lazio che nel pomeriggio si era sbarazzata facilmente della Spal. Il successo rossonero, arrivato al 52’ della ripresa dopo un’azione molto contestata dall’Udinese e rivista dal Var, è stato firmato anche stavolta dal capitano che 4 giorni fa aveva steso il Genoa e che ieri ha consegnato a un Gattuso in emergenza per gli infortuni la terza vittoria consecutiva in una settimana. Un’impresa simile al Diavolo mancava da marzo e adesso gli consentirà di affrontare il Betis (giovedì) e la Juventus (domenica) con la testa più leggera e il morale a mille. Che i 3 punti siano arrivati all’ultimo respiro, dopo una palla persa folle in uscita di Opoku (recupero di Romagnoli che poi ha chiuso l’azione da vero centravanti su assist di Suso), non deve trarre in inganno: il Milan ha meritato perché l’Udinese ha retto un tempo, ma poi, con il serbatoio delle energie vuoto, non solo ha consentito agli avversari di interrompere a quota 16 la striscia di gare con almeno un gol al passivo, ma li ha “invitati” nella loro metà campo. Un errore grave che i friulani, un punto nelle ultime 6 giornate, hanno pagato quando erano rimasti in 10 per l’espulsione di Nuytinck.

LOTTA E OCCASIONI. Il Milan incerottato e privo di una buona dose della sua qualità a metà campo (tutti out Biglia, Bonaventura e Calhanoglu) per 45′ ha faticato contro l’aggressività dell’Udinese che ha alzato la pressione degli interni di centrocampo (De Paul e Fofana, schierato al posto di Barak, ko nel riscaldamento) per acuire ancora di più la difficoltà nel creare gioco di Bakayoko e Kessie. Velazquez, che si giocava la panchina e che ora ha lo spettro di Nicola sempre più minaccioso sulla sua testa, ha appiccicato Samir a Suso e quando il brasiliano usciva per contrastare il rossonero, Stryger Larsen andava a coprire la fascia che però Abate non aveva la forza di attaccare. La partita è andata a fiammate: il Milan ha tenuto di più il pallone e ha avuto le occasioni migliori, ma i bianconeri non sono stati a guardare e, anche nei primi 45’ non hanno mai inquadrato la porta di Donnarumma, hanno spesso attaccato la profondità con Lasagna e messo in difficoltà gli avversari più con Pussetto che con De Paul. Le iniziative più pericolose del Milan, invece, sono arrivate dalla destra con il solito Suso perché Higuain è stato messo ko da una ginocchiata a un fianco da Mandragora (le sue condizioni vanno valutate in vista della trasferta di Siviglia) e perché Cutrone è stato spesso fermato. Con il Pipita fuori combattimento, Gattuso si è giocato la carta Castillejo e ha provato con il 4-2-3-1 e l’ex Villarreal chiamato a far male tra le linee. Una mossa che si rivelerà azzeccata nella ripresa quando lo spagnolo impegnerà prima Musso con un gran tiro e poi servirà un assist da applausi per un tiro fuori bersaglio di Suso.

ROMAGNOLI GOL. Nella seconda parte il Milan ha accentuato il suo predominio non solo grazie a Castillejo, ma anche perché l’Udinese, stanca per le molte energie spese, ha allentato la pressione. Gattuso si è giocato il tutto per tutto con il più offensivo Borini al posto di Laxalt, ha messo Suso trequartista e Castillejo a destra, ma soprattutto ha avanzato il raggio d’azione di Bakayoko e Kessie. L’Udinese ha finito per difendersi sempre con il 5-3-2, soprattutto dopo che Nuytinck ha rilevato Ter Avest e la coppia Stryger Larsen-Samir è andata a presidiare le corsie, e il finale per Velazquez, in 10 uomini, si è trasformato prima in un calvario e poi in una gigantesca beffa, con il tiro… da tre punti di Romagnoli che ha mandato in estasi Ringhio e il Diavolo.

fonte:corrieredellosport

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