Meta , violenza sessuale a turista. Causa rinviata il 13, indagati a casa. Il Comune clamorosamente assente

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Sorrento e Penisola sorrentina . Meta , violenza sessuale a turista. Causa rinviata il 13, indagati a casa. Il Comune clamorosamente assente . La prima udienza del processo a Torre Annunziata salta per il cambio del collegio . Si riprenderà il prossimo 13 dicembre al Tribunale di Torre Annunziata. Antonino Miniero, Davide Gennaro Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Ciro Francesco D’Antonio.  I cinque ex dipendenti del Mar hotel Alimuri di Meta accusati di aver stuprato una turista inglese compariranno dinanzi alla prima sezione penale presieduta da Francesco Todisco. E lo faranno senza la “scorta” delle forze dell’ordine: sono agli arresti domiciliari da metà ottobre dopo cinque mesi di carcere e sperano di poter tornare al più presto in libertà. Magari, da imputati mandati assolti. Ma ora, evidentemente, il processo non è neppure partito. A fare un resoconto oggi Salvatore Dare su Metropoli

“Ieri mattina, al Tribunale di Torre Annunziata, non c’era grandissima attesa. Anche perché il rinvio era praticamente scontato: dopo il rinvio a giudizio, è emerso che nel collegio designato che avrebbe dovuto celebrare il processo c’era un giudice onorario. E invece no. Quello sullo stupro denunciato dalla cinquantenne inglese è un processo soltanto per togati e dunque si è dovuto optare per un altro collegio. Antonino Miniero, Davide Gennaro Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Ciro Francesco D’Antonio sono rimasti a casa. In aula erano presenti soltanto i loro avvocati e quelli della persona offesa, Anna (nome di fantasia per tutelare la privacy, ndr). Nessuna traccia di legali del Comune di Meta e dell’albergo. L’amministrazione del sindaco Giuseppe Tito, lo scorso 14 maggio quando scattarono le cinque misure cautelari, scese in campo duramente contro i giovani tanto da annunciare la volontà di costituirsi parte civile. «E’ un fatto gravissimo, che ci indigna e che getta gravi ombre sulla nostra realtà turistica con possibili ripercussioni per il brand della città» commentò amaramente proprio Tito. Il quale, interpellato sul punto qualche giorno fa, fece sapere che la procedura non era conclusa e che l’eventuale costituzione di parte civile sarebbe stato un argomento di pertinenza del segretario generale dell’ente Deborah De Riso. Aggiornamenti o passi in avanti al momento non ce ne sono. E’ chiaro che il rinvio al 13 dicembre rende possibile anche una svolta in extremis, perché di solito le costituzioni di parte civile – sempre se ammesse dal collegio giudicante – sono questioni che vanno affrontate in giunta con tanto di delibera da votare. Di documenti e atti per ora nessuna traccia.

Le accuse sono note. Tutto parte la sera del 6 ottobre 2016. Per Anna, a Meta con la figlia, è l’ultima sera di vacanza. Si trova al bar dell’hotel e beve un drink offertole dai baristi, Miniero e De Virgilio. Per la Procura, nel bicchiere ci sono stupefacenti. Per i legali dei giovani non è così. Fatto sta che Anna perde lucidità e subisce una prima violenza all’interno dell’albergo. Poi è consegnata ad altri uomini che la portano nell’alloggio dei dipendenti dell’albergo. Qui ci sono altri abusi e le scene vengono riprese con i cellulari. Il presunto secondo stupro di gruppo coinvolge Regio, D’Antonio e Gargiulo. Finite le violenze, Anna viene riaccompagnata nella stanza dell’hotel dove ad attenderla c’è la figlia. Al mattino seguente si mette in viaggio per tornare in Inghilterra. Non denuncia subito. Lo farà poco dopo, con la polizia del Kent. Proprio mentre nella chat di gruppo dei ragazzi, denominata “Cattive abitudini”, si menziona «il tavolone» fatto con una donna.”

 

 

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