Governo battuto su anticorruzione, frizioni M5S-Lega, l’emendamento è di Catello Vitiello di Castellammare di Stabia

E’ del deputato Catello Vitiello, eletto nel collegio di Castellammare di Stabia – Sorrento, comprendenti Penisola Sorrentina e Monti Lattari fino ad Agerola , l’emendamento della discrodia. Governo battuto alla Camera sull’anticorruzione. Nel voto segreto passa, con 284 sì e 239 no, l’emendamento Vitiello, che ripropone un netto ammorbidimento del reato di abuso d’ufficio e di peculato. Una norma già proposta dalla Lega in commissione, contestata da M5S, e riproposta in aula da Catello Vitiello, ex M5S ora nel gruppo misto, espluso dopo che uscì fuori che era stato nella Massoneria . Caos in aula. Un deputato della Lega dice: “Abbiamo voluto mandare un segnale a M5S”. Forza Italia grida “libertà”.

Il governo chiede una sospensione, l’opposizione è contraria ma il presidente Fico blocca i lavori per mezz’ora. Alla ripresa la Pd Morani denuncia una legge “ad Legam” mentre M5S con la relatrice Businarolo chiede la sospensione dei lavori e il rinvio a domani. Tutto riprenderà domani alle 11, ha deciso la capigruppo. Il voto sul comma Vitiello arriva dopo una raffica di scrutini segreti chiesti da Forza Italia e appoggiati dal Pd in cui però la maggioranza aveva sempre retto con ampia margine. Tra i 284 sì ci sono sicuramente i voti di Forza Italia, di gran parte della Lega, Fratelli d’Italia e degli aderenti al gruppo Misto. Votano contro M5S e Pd, che già in commissione aveva denunciato lo scandalo del peculato ammorbidito. Una norma salva-amministratori leghisti nei guai con la giustizia.

Cos’è la norma Vitiello

La norma reintroduce il colpo di spugna sul peculato per chi, una volta eletto, fa un uso disinvolto dei fondi pubblici, ma è “coperto” dall’esistenza di un regolamento. Vedi numerosi amministratori della Lega sotto accusa, come l’ex governatore del Piemonte Cota, il vice ministro Rixi, il capogruppo alla Camera Molinari. Con la norma approvata il destino di questi processi è destinato a cambiare radicalmente come già dicono alcuni deputati del Pd. Bloccato in commissione l’emendamento del Carroccio al ddl “spazzacorrotti” del Guardasigilli Bonafede, ecco che il testo è rispuntato nel voto in aula. Numero 1.272 nel fascio degli emendamenti, a firma Catello Vitiello, il deputato eletto con M5S a Castellammare di Stabia con oltre il 46,48% dei voti, ma finito nel gruppo Misto dopo essere stato espulso da M5S in quanto massone, tanto da essere oratore della loggia Sfinge aderente al Grande Oriente d’Italia, anche se ormai “in sonno”. Una volta uscito vincente dal voto, Vitiello non ha certo fatto un passo indietro, nonostante la scomunica di M5S, ma siede nel Misto.

POLITICA
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Il suo emendamento è simile a quello della Lega, destinato a diventare un ulteriore comma dell’articolo 323 sull’abuso d’ufficio: “La pena non può essere inferiore a due anni se il fatto del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio consiste nella appropriazione mediante distrazione di somme di denaro o di altra cosa mobile altrui delle quali ha il possesso o comunque la autonoma disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, nell’ambito di un procedimento disciplinato da legge o regolamento che appartenga alla sua competenza”. Anche in questo caso, come per il peculato, è sufficiente l’esistenza di un regolamento per evitare la commissione stessa del reato. Con la possibilità di conseguenza di contestare un reato meno grave con una prescrizione inferiore. L’emendamento di Vitiello sembrava piacere molto alla Lega, ma anche a Forza Italia e a Fratelli d’Italia, e quindi è passato. Anzi c’è chi malignamente arriva a ipotizzare che sia stato addirittura ispirato e suggerito dalla Lega stessa. Fidando sul fatto che l’aula doveva affrontare molti voti segreti. Una panacea per gli esponenti leghisti attualmente sotto processo.
Ira M5S, D’Uva: “Così non si va avanti”
“Quello che è accaduto oggi in aula è un fatto gravissimo. Così non si va avanti”, ha detto Francesco D’Uva, capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera. “Noi non salviamo i furbetti dalla galera. Chi ha votato Sì a un emendamento che va a favore dei delinquenti si sta assumendo una responsabilità enorme agli occhi dei cittadini”.
Salvini: “Voto sbagliato, la linea la do io”
Il leader della Lega replica all’ira dei Cinquestelle. “Voto in aula assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza”, ha detto. Uscendo da Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri ha ribadito: “È stato un incidente di percorso che avrà come conseguenza quella di approvare il decreto ancora più in fretta”.

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