Caro estinto, il business costruito sul dolore nel Salernitano

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SALERNO – La ricorrenza dei defunti non è solo ricordo, ma anche devozione popolare. E tra fede e tradizione si infila, insalutata ospite, pure l’economia. Il sentitissimo culto dei morti issa la Campania al secondo posto, per numero di imprese coinvolte nella celebrazione. Salerno è la quinta provincia italiana, benché registri una frenata. Napoli è la seconda, Caserta la nona. Il business del caro estinto si divide tra ditte di pompe funebri, commercio al dettaglio di fiori, articoli funerari e cimiteriali. Affari in gramaglie, ma indotto fiorente, non tutto in odor di santità. E ogni tanto, qualche ditta attira gli inevitabili riflettori della giustizia. Si contano 764 attività salernitane (il 2,2% nazionale) – cifra aggiornata a giugno scorso – nell’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro imprese. Il settore perde 9 unità nel giro di un anno (-1,2%), ma soprattutto 26 negli ultimi cinque anni (-3,3%). Eppure la crisi si avverte poco. E sempre tenendo conto che, nel computo, vanno inserite sedi di impresa, succursali e punti vendita. In provincia di Salerno, con 430 aziende, spicca il segmento del commercio al dettaglio di fiori e piante. Forte anche la presenza (214 imprese) dei servizi di pompe funebri e attività connesse. Meno diffusi il commercio al dettaglio ambulante di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti (63) e il commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali (57).

Gianmaria Roberti LA CITTA

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