Positano. La testimonianza diretta del fotografo Fabio Fusco sull’incendio dei giorni scorsi fotogallery

L’incendio che ha coinvolto Positano in quel 30 settembre scorso, quando la cittadinanza andò in panico, permane ancora negli occhi e nelle menti dei positanesi. Le fiamme arrivarono sulla Statale Amalfitana 163 che dapprima rimase aperta per poi essere chiusa successivamente dall’ANAS verso le 4 del mattino. Quando si blocca un’arteria principale come quella che collega la Penisola Sorrentina alla Costiera Amalfitana, indubbiamente si vengono a creare non pochi disagi per i cittadini, per i pendolari, per gli studenti ed anche per i turisti.

Le riflessioni sull’incendio con fotogallery documentata

Fabio Fusco, fotografo Positanese, ci fornisce le sue riflessioni in merito a quanto è accaduto pochi giorni fa e lo fa tramite un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook:

Ancora non riesco a digerire il tutto.
Domenica scorsa c’erano pochi focolai accesi.
Andiamo su in cima a Monte Comune per renderci conto della situazione. Facciamo il punto con persone esperte (solo con l’elicottero si può spegnere vista la difficoltà dei lanci).
Telefonate su telefonate. C’è bisogno dell’elicottero Erickson, la zona non è accessibile per i Canadair; risposta: 2 in manutenzione! E arriva un Canadair.
Arriva il Canadair, 3 lanci alti e acqua che si nebulizza e sfuma nell’aria e va via.
Subito dopo pranzo, vengo contattato per accompagnare (su dove il fronte del fuoco continuava la sua marcia) una squadra da terra che non conosce la zona. Mi cambio, chiamo il mio amico Peppe Gentile, arriviamo sulla statale e facciamo conoscenza con Martino, Giovanni Marino ed i suoi colleghi e subito iniziamo la lunga salita verso il fronte. Arrivati in zona facciamo il punto di come operare viste le tante pietre che cadevano da sopra. Decidiamo di scendere giù per 300 mt lungo un rivo, dopo averci fatto strada tra rovi e felce ed arriviamo al nemico fuoco.
Iniziamo a lavorare con le nostre forze nel cercare di spegnere e circoscrivere il fronte, (un ragazzo rimasto sopra ci sussurra a voce alta: arriva l’elicottero sento il rumore scappate, noi continuiamo a spegnere, al massimo ci becchiamo un secchio d’acqua addosso) dopo tanto sforzo tre le fiamme riusciamo a domare le fiamme.
Ma sopra le nostre teste dal lato del mare le fiamme (non accesibili da noi per lo strapiombo e la pericolosità) continua la sua LENTA marcia, ripeto LENTA marcia.
Ancora telefonate: mandate un elicottero 3-4 lanci e tutto finisce; rispondono: l’elicottero sta operando a Maiori appena rientra facciamo fare 3-4 lanci e poi va via visto l’ora.
Ci avviamo verso giù, come giriamo un colle davanti a noi le fiamme che si alzano si fanno minacciose con l’aiuto del vento che poi rinforza con il passare delle ore, ancora telefonate ma nulla da fare.
Assistiamo a quello che non avremmo mai voluto, ci guardiamo negli occhi (tutto il nostro operato andato in fumo, dobbiamo solo scappare verso giù per non rimanere intrappolati.
Poi tutti avete visto le dirette ed era il mio stato d’animo in quel momento.
Poi l’APOCALISSE, poi le conseguenze della paura di tutti e la statale chiusa per 2 giorni.
Domenica tutto questo si poteva evitare!

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