Piano di Sorrento. Colpì il fratello con una pala alla testa e lo uccise: 18 anni di carcere

Alla fine dell’anno 2015, dunque 3 anni fa, Salvatore Amuro colpì il fratello con un colpo di pala alla testa e lo uccise, dopo ne occultò anche il cadavere sciogliendolo nella soda caustica. Adesso le valutazioni stanno entrando nel merito, soprattutto quella psichiatrica e psicologica, allo scopo di capire se l’omicida fosse consenziente al momento dell’accaduto o se è stato vittima di un calo glicemico improvviso. Intanto, in primo grado, è stato condannato a 18 anni di carcere ma la difesa, rappresentata da Susanna Denaro, non si arrende sostenendo che si è trattato di un omicidio non volontario dato che Amuro era praticamente intenzionato non ad ucciderlo ma soltanto ad infliggergli una bella lezione. Movente non del tutto da escludere perchè al momento della scomparsa del fratello, era il 7 dicembre 2015, Salvatore Amuro venne fermato dai carabinieri ed interrogato e proprio lì confessò l’omicidio sostenendo che era continuamente sottoposto ad angherie da parte del familiare e da lì è nata la reazione estremamente violenta. Intanto nemmeno l’accusa si ferma e rilancia: il sostituto procuratore di Torre Annunziata “Antonella Lauri” chiede anche l’aggravante della soppressione del cadavere, ovviamente con lo scopo di nascondere il tutto.

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