Incendio al Vesuvio, indagati due dirigenti della Protezione Civile della Regione Campania

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Napoli . Incendio al Vesuvio, indagati due dirigenti della Protezione Civile della Regione Campania Oltre cento roghi al giorno. Una superficie boschiva di cento ettari in fumo, con conseguenze disastrose per flora e fauna. E i piromani padroni del territorio. Si consumò così la più terribile estate del Vesuvio che gli ultimi secoli avesse conosciuto. Era solo un anno fa, l’estate del 2017: una stagione di fuoco che colpì dritto al cuore del Parco Nazionale Vesuvio. Oggi, a poco più di un anno da quei roghi appiccati dolosamente lungo i fianchi del vulcano e del Monte Somma, la Procura della Repubblica di Napoli consegna il conto a chi – stando a leggere le carte degli inquirenti – avrebbe dovuto attivarsi, scongiurare, prevenire i distruttori muraglioni di fiamme che per giorni, settimane, lasciarono il segno sull’ambiente. Nel registro degli indagati ci sono i nomi di due alti dirigenti della Regione Campania. E nei loro confronti i pm ipotizzano reati gravi.

LE ACCUSE
La vicenda giudiziaria che chiama in causa l’attuale dirigente del Servizio Generale per la Protezione Civile Massimo Pinto, ed il suo predecessore (fino al 2016) Italo Giulivo, si riferisce proprio alle attività di ufficio di competenza dei settori amministrati. Ai due professionisti i magistrati inquirenti della sezione Ambiente e Territorio della Procura di Napoli contestano l’abuso di ufficio, il concorso in incendio colposo e la devastazione colposa. Reati che, secondo la Procura, si sarebbero configurati proprio nei giorni in cui il Parco del Vesuvio si trasformò in un inferno di fiamme, fumo e morte. Incalcolabili quei danni prodotti da delinquenti e piromani.
Per questo i pubblici ministeri partenopei coordinati dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso (titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Francesca De Renzis) vogliono vederci chiaro. Su un punto, soprattutto: i due alti dirigenti della Regione operarono con la massima diligenza e fecero quanto era nelle loro prerogative per evitare il disastro? A far scattare le indagini sono state alcune copiose e dettagliatissime informative dei carabinieri del comando provinciale di Napoli sui fatti che portarono al disastro ambientale.

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