Hospice di Eboli, la denuncia e le minacce del sindacalista

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EBOLI – Se non avesse ritirato la denuncia per il furto di morfina all’hospice di Eboli, ci sarebbero state conseguenze per la carriera della coordinatrice che si era rivolta ai Nas. Ad “avvertire” la caposala, che aveva denunciato la sottrazione dalla struttura, era stato un suo collega, per giunta sindacalista, il 68enne ebolitano Vito Pastena della Fisi, ora indagato per violenza privata e favoreggiamento personale. La coordinatrice aveva scoperto una serie di furti, mettendo in luce, secondo i carabinieri del maggiore Vincenzo Ferarra e il pm Elena Guarino, le responsabilità del medico Alessandro Marra di Roccapiemonte, in servizio all’hospice, arrestato per l’omicidio – causa un’iniezione letale – di C. G., un giovane malato terminale di cancro. Marra sarebbe stato consapevole delle anomale sottrazioni di morfina, da lui praticate anche in passato. Il sindacalista sarebbe legato a lui tanto che il medico gli avrebbe dato farmaci per un suo familiare, prima che fosse preso in carico dall’hospice. Pastena avrebbe detto alla collaboratrice: «Si poteva sistemare diversamente, come accaduto anche nel passato, infognando tutto. Se continui avrai conseguenze professionali importanti. Ti rendi conto che se la cosa si viene a sapere finirete sui giornali e verranno fuori tutte le cose che sono state coperte? Io al di là della tua volontà, per il bene di tutti insabbierò la cosa, proprio come feci qualche anno fa quando segnalai l’ammanco di farmaci nel reparto». Insomma, una precedente segnalazione della caposala su ammanchi di farmaci sarebbe già stata bloccata da Pastena.

Salvatore De Napoli LA CITTA 

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