FESTA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI SANTO PATRONO D’ITALIA 4 OTTOBRE 2018 foto

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Oggi è San Francesco  Comune di Sanza – Regione Campania – Nobiltà Italiana. Dal Nob. Cav. Attilio De Lisa (Padre di Rocco e Vincenzo originario dei San Rufo nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni designato nel Libro d’Oro delle famiglie Nobili e Notabili Italiane + Referente Provinciale-Presidente Sezione di Sanza Federazione Provincia di Salerno Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e nella Confraternita dei Cavalieri Templari “Ugone dei Pagani” ) cattolico cristiano praticante della Parrocchia Santa Maria Assunta e San Francesco di Assisi vicino al Santo Padre-Sua Santità Papa Francesco che onora come Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa della Santa Sede con a capo il Gran Maestro Vescovo della Diocesi di Roma e Pontefice della Chiesa Cattolica oltre di riferimento al Vescovo Mons. Antonio De Luca della Diocesi di Teggiano-Policastro in questo momento si trova ad Assisi ( dopo 20 anni, la Campania, in rappresentanza di tutte le Regioni italiane, è stata chiamata ad offrire l’olio per alimentare la Lampada Votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla tomba di San Francesco ad Assisi. In occasione dei festeggiamenti, i sindaci di tutti i comuni campani sono stati invitati a partecipare ai cortei organizzati per ieri ed oggi ad Assisi. Circa 160 i Comuni che sono accorsi ad Assisi, ognuno con il proprio Gonfalone, tra i quali i rappresentati delle Amministrazioni del Vallo di Diano. Presenti per il Comune di Sant’Arsenio il vicesindaco Rosario Capozzolo e il consigliere Luigi Biscotti, per il Comune di Buonabitacolo il sindaco Giancarlo Guercio, per quello di Sala Consilina il primo cittadino Francesco Cavallone. Il sindaco del Comune di Napoli, Luigi de Magistris, a nome di tutti i sindaci campani e d’Italia, avrà l’onore, nella giornata di oggi, di accendere la Lampada Votiva durante il Solenne Pontificale. Nel 1944 la regione Campania per la prima volta presenziò tali cerimonie volte ad esaltare il dialogo e la solidarietà, nel nome del Santo degli italiani. Successivamente fu chiamata a questo simbolico rito negli anni 1961, 1979 e 1998.

Le cerimonie hanno quindi avuto inizio ieri pomeriggio presso la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, alla presenza della municipalità assisana, con a capo il primo cittadino Stefania Proietti, che ha accolto i rappresentanti delle Istituziuoni, tra cui il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in ricordo del Transito di San Francesco, per proseguire poi oggi con un incontro alle ore 8.30 nella residenza municipale di Assisi, cui seguiranno il Corteo con i Gonfaloni ed il solenne rito religioso nella Basilica di San Francesco.

Non solo i rappresentanti dei Comuni ma anche quelli del clero sono giunti ad Assisi per l’occasione. Per la diocesi di Teggiano-Policastro presente il Vescovo, S.E. Mons. Antonio De Luca, il parroco di Sant’Arsenio, don Angelo Fiasco, e il parroco di Serre, don Elia Guercio. Quindi proprio oggi, nella corso della celebrazione eucaristica del 4 ottobre, nella Basilica Superiore di San Francesco, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe, con tutti i Vescovi campani. Sarà presente anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che dopo la Santa Messa e l’accensione della Lampada Votiva al Santo, parlerà alla Nazione dalla loggia del Sacro Convento.) e Referente del Parroco presso gli uffici diocesani che onora la Festa patronale in onore del Santo Patrono d’Italia di cui oggi in Chiesa San Franceco si svolgeranno SS. Messe alle ore 09,00 – 11,00 (messa cantata) e ore 18,00 presiedute dal Parroco don Giuseppe Spinelli. La processione partirà verso le ore 11,45 per le vie del Paese con tutte le autorità locali e i devoti tutti.

Dalla carità alla letizia: non si può essere cristiani senza gioia. L’insegnamento di Francesco d’Assisi
«Essere cristiani senza gioia non è possibile». La gioia nasce dalla carità, l’atteggiamento interiore di misericordia che accoglie l’altro e dà sapore alla carità materiale. «Vivere da cristiani senza carità è una sciagura».
Quando vediamo volare un aereo sappiamo che il suo segreto è nelle leggi della natura, usate in modo creativo dall’uomo per sollevare in aria questo mezzo pesante. Come fosse leggero. San Francesco, il Poverello di Assisi, parlava di perfetta letizia anche nella pesantezza della malattia e delle contrarietà, perché aveva conosciuto le leggi del cuore che rendono leggera la vita. Da qui scaturisce la letizia che rende sempre nuovo l’annuncio del Vangelo e che è il «dono del cristianesimo al mondo» secondo il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ( La gioia della carità , Marcianum Press, Venezia, 2015).

«Essere cristiani senza gioia non è possibile». La gioia nasce dalla carità, l’atteggiamento interiore di misericordia che accoglie l’altro e dà sapore alla carità materiale. «Vivere da cristiani senza carità è una sciagura». La carità qualifica la fede, ne è la condizione più profonda. Sgorga dall’aver conosciuto lo sguardo tenero del Signore su di noi, che irrora di tenerezza il nostro sguardo per guardare il mondo. La gioia e la carità diventano un itinerario ecclesiale, come un suggerimento alle 5 vie di cui si parlerà a Firenze. Uscire. È stato papa Francesco a ribadire con forza, riprendendo quanto detto e fatto dai predecessori, che l’essenza della Chiesa è la missione. «La Chiesa non è un castello assediato e i cristiani non sono le guardie di quella fortezza». La Chiesa è dimora accogliente e barca di Pietro, che prende il largo perché in essa opera lo Spirito. Annunciare. La gioia del Vangelo non può essere tenuta per sé, apre cuore e mente alle verità più profonde. Va annunciata rendendosi comprensibili, autentici, privi di giudizio. Anche nelle culture del nostro tempo, così complesse e contraddittorie, ma così ricche e articolate. Abitare. Giorgio La Pira, uomo di grande concretezza e spiritualità, un giorno incontrò un ex allievo, scoraggiato dalle difficoltà che un cristiano incontra sul lavoro. Colpa del mondo? Certo che no. Merito del mondo, dello starci dentro, perché Dio ci ha creato per abitarlo e amarlo senza la tentazione della fuga spirituale. Come viverlo con leggerezza? Con 30 centesimi, per comprarsi un Vangelo e tenerselo come programma di vita. Educare. La famiglia è il luogo fondamentale per apprendere l’amore cristiano, «luogo di cultura», che mette al centro la «dignità della persona, la parità tra uomo e donna, la vocazione al matrimonio, la carità coniugale e la via di santità comunitaria». Serve una teologia della famiglia che mostri il miracolo di comunione di un uomo e una donna che si donano reciprocamente in Cristo e leggono la quotidianità con profondità e speranza, primo baluardo contro le false culture. Trasfigurare. Essere cristiani significa vivere il vissuto di Cristo, che sono le beatitudini, una «fortuna unica» nella vita. Spesso è faticoso, ma Gesù dona la vitalità necessaria e la libertà infinita che viene da Dio. Fioriscono le virtù quotidiane, che attraggono anche chi non crede. «Più piccole sono le cose, più amore metteteci», diceva Madre Teresa. Perché «meno è di più» (Francesco, Laudato si’, 222). Uscire, ancora. Ogni trasfigurazione spinge a conservare il passato e rinnovare lo stile dell’annuncio, dell’abitare, dell’educare.

Per giungere a una trasfigurazione ancora. Essere Chiesa è un’avventura sempre nuova nella verità eterna di Cristo. Occorre discernere i segni dei tempi, senza paura, perché Cristo ha già vinto e solo Cristo è il segreto per vincere. Nessun cambiamento storico può distruggere questa verità. Al contrario, questa verità può trasfigurare ogni cambiamento storico, offrire la via giusta per vivere ogni novità. È lo sguardo di Dio che sa vedere strade nuove dove tanti vedono solo buio. È lo sguardo di Dio che è verità e tenerezza, intelligenza e gioia, discernimento e audacia.

Infine la vicinanza alla Parola del Signore Gesù (Via,Vita e Verità) e della Madre Chiesa Cattolica oltre la stima alla Politica Italiana ,alla Giustizia e alle Forze Armate.

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