CROLLO NELLA METRO -Cede un tratto di una scala mobile in centro a Roma: almeno 24 tifosi russi coinvolti

 

Paura a Roma. Paura nella stazione Repubblica della Metro A. Paura che quanto scritto nei primi lanci di agenzia, poco dopo le 19,30, ovvero un crollo su una delle scale mobili di accesso alla metroplitana, possa portarsi dietro rivalità da stadio, scontri da stadio. Con i russi può succedere, tra romanisti e russi è già successo, e di brutto, quattro anni fa, in un’altra sortita degli ultras del Cska. La psicosi della rissa da stadio è avallata da pillole arrivate poco più di un’ora prima: a ponte Duca d’Aosta ci sono state un paio di aggressioni, una carica di alleggerimento della Polizia. Ma piazza della Repubblica no. Dai lampeggianti e dai suoni assordanti delle sirene che piovono tutto intorno la fontana dell’Esedra, trapelano le prime verità, su cui bisognerà innestare dinamiche e responsabilità eventuali: è crollata la scala mobile dell’accesso metro tra piazza della Repubblica e via Nazionale, intorno alle 19,15. Alla fine una possibile tragedia, a quell’ora di punta, diventa un grave, gravissimo incidente, che può aprire interrogativi di vario genere. Ma prima servirà capire come sono andate le cose realmente. Il conto si chiude a 24 tifosi russi feriti, 7 codici rossi di cui uno, il più grave, a serio rischio di semi amputazione del piede, e 7 codici gialli. Il resto, per graie ricevuta, escoriazioni di lieve entità.

LA DINAMICA. Dalla redazione del Corriere dello Sport a piazza della Repubblica sono dieci minuti a piedi. Li percorriamo. Imboccato viale Einaudi il colpo d’occhio sulla piazza è il rosso Vigili del Fuoco, il blu Polizia, il nero Carabinieri, il bianco-blu della Polizia di Roma Capitale, il bianco-rosso della Croce Rossa. Prime ricostruzioni parlano di sostenitori del Cska che saltavano ubriachi in massa su quei gradini prima che si verificasse il cedimento. Nessuna conferma. Colleghi di tv russe negano questa circostanza, lo nega con forza Daria, cittadina russa che è dentro quel fiume di centinaia di tifosi che tra l’interno e l’esterno della metropolitana aspetta il suo turno per scendere. Mostra un filmato in cui si vede la scala mobile accelerare vertiginosamente. Non si sa se prima di quel video la Procura (che nel frattempo ha aperto un’inchiesta, come anche l’Atac) ne avrà isolati altri. Di certo la metro ha le telecamere a circuito chiuso.

LE AUTORITà. Il sindaco Virginia Raggi arriva sul posto: «Testimoni sembra abbiano visto saltare e ballare sulla scala mobile. Ma non abbiamo conferme. Siamo qui per capire anche cosa è successo, esprimiamo solidarietà e vicinanza ai tifosi russi feriti e la città di Roma è a disposizione delle loro famiglie». Il comandante dei Vigili del fuoco Giampietro Boscaino, parla quando i suoi uomini hanno tirato fuori dalle lamiere l’ultimo ferito. Succede poco dopo le 21, in meno di due ore i soccorsi sono conclusi, a conferma che almeno quella macchina, ha funzionato. E bene. «Possiamo dire che c’è stata una anomalia al sistema della scala mobile – dice Boscaino – E’ stato un incidente strano, il cedimento ha creato uno scivolamento dei passeggeri, la scala si è distorta, erano tutti accatastati e gli ultimi gradini si sono trasformati in lame. Russi che saltavano sui gradini? Non posso dirlo, siamo arrivati a dinamica conclusa, per effettuare i soccorsi»
Dalla zona recintata escono le ambulanze, una dietro l’altra. Su piazza della Republica non si può dire che sia tornata la normalità perché il lavoro ferve, mentre Roma-Cska comincia. Ma dalle luci dei lampeggianti all’opera ora per fortuna non aspettiamo più persone da riemergere su per la scala. Semmai ora serve un bagliore che illumini questo terribile incidente e ci dica cosa è successo, come è successo. Perché una scala mobile di dieci anni, quindi giovane – così ci dicono – non può essere inghiottita così. Perché ieri Roma ha sfiorato un tragedia epocale.

fonte:ilcorrieredellosport

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