Concorso esterno nel clan stangata per i fratelli Ragosta

Più informazioni su

Come un colpo di mannaia, che cambia le cose e crea un prima e un dopo. Lettura tutta d’un fiato, voce chiara, parole semplici, che non lasciano spazio ad incomprensioni: condannati. Sette anni dopo l’inizio delle indagini, arriva la condanna in primo grado per i fratelli Ragosta, per le loro consorti, ma anche per i loro principali collaboratori. Passa la linea dell’accusa, al termine di un processo tormentato, rimbalzato da Napoli a Roma (dove era approdato a causa del coinvolgimento di un giudice tributario, filone poi archiviato), per ritornare a Napoli, anzi a Nola. E sono i giudici del Tribunale nolano (presidente Silvana Gentile, de Maio, Capasso) a firmare condanne che vanno addirittura oltre le richieste del pm: 15 anni di reclusione per Francesco Ragosta, condannato per concorso esterno in associazione camorristica, reimpiego di denaro sporco aggravato dal fine mafioso, bancarotta; 14 anni per Fedele e Giovanni Ragosta, condannati per concorso esterno in associazione camorristica, reimpiego aggravato. Diversa è invece la valutazione per gli altri imputati, per i quali cadono le accuse di camorra, pur risultando provato l’impianto dell’accusa.

LEANDRO DEL GAUDIO IL MATTINO

Più informazioni su

Commenti

Translate »