Napoli. Anticipazioni librarie. In uscita “Rosso Velázquez” di Roberto Middione, Ed. Rogiosi.

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    Segnalazione di Maurizio Vitiello – In uscita “Rosso Velázquez” di Roberto Middione.

    Questo libro andrà in distribuzione verso metà ottobre del 2018 (ed. ROGIOSI).

    Ecco l’Abstract:
    Una trama complessa, intrecciata nel mondo della critica d’arte e delle grandi esposizioni internazionali, velata di risvolti thriller ed in bilico tra Napoli e Madrid. La ricerca di un prezioso capolavoro dipinto che affonda le radici in un passato tragico vecchio di secoli e ne riverbera ed espande le imprevedibili conseguenze entro un presente dinamico e critico, a tratti divertito, tra imprevisti, caccie al tesoro ed inganni mancati. Il genio stilistico, infine, di personaggi di primo livello nel panorama artistico mondiale, Tiziano, Rubens, Velázquez, inconsapevoli ispiratori di buona parte della vicenda futura.
    Sono questi i punti cardine di Rosso Velázquez, un romanzo di esordio che vuole seguire i percorsi del giallo storico, del saggio, del racconto di formazione. Il protagonista, Glauco Sampieri, è un addetto ai lavori, dedito a strenue ricerche tra Italia e Spagna finalizzate ad una memorabile mostra su quei tre geni del pennello. Assieme ai suoi singolari colleghi ed alla sua compagna si imbatterà in una serie concatenata di indizi che faranno tornare a galla un torbido antefatto, mascherato nelle nebbie del tempo e purificato in parte dalla fiamma dell’arte. Molte conseguenze nel presente faranno scaturire imprevedibili corollari, scivolando per sentieri affastellati di incognite, rischi, pause riflessive, entrate in scena di personaggi surreali o inquietanti, tutti sopra le righe. E sullo sfondo, irresistibile chimera, per tutto il romanzo occhieggerà il capolavoro dimenticato, quel Rapimento d’Europa del sivigliano Velázquez, ponte di unione tra la Napoli seicentesca capitale del Viceregno spagnolo e la convulsa metropoli di oggi. Una ricerca fatta a strappi, basculante tra disincanti e sussulti di entusiasmo, sarà il filo portante dell’intreccio narrativo, limpido ed assieme ritorto come la tela di Aracne. Vi emergeranno in sequenza i rimandi al mondo dell’arte – vissuto dal di dentro -, le citazioni più o meno colte, le immersioni nel passato, le considerazioni sul presente, le ombre di trame internazionali, i rovelli psicologici e la più disillusa ricerca della convenienza. E su tutto il colore rosso, leitmotiv materico e psicologico, condizionante e ripetuto.
    Gli aeroporti, il Prado e la Fondazione Thyssen-Bornemisza a Madrid, il convento di San Domenico Maggiore a Napoli con le sue cappelle segrete, il vicino intrico dei vicoli, i luoghi della cultura e quelli della cucina sapida – sia essa di paella iberica o della più intrigante gastronomia partenopea – sono i vari palcoscenici, diurni ma di frequente notturni, dello sviluppo articolato e fluido dell’intera vicenda. Non mancheranno le tensioni, i colpi di scena, anche nei risvolti più drammatici, l’esposizione di una sapienza critica pronta a sezionare le vite e l’attività dei tre grandi maestri del colore, il gioco, gli svelamenti a ritroso, l’esercizio dell’attività artistica lanciata ben oltre i confini della contraffazione. Il tutto calibrato in un equilibrio difficile tra spostamenti nello spazio e nel tempo, in altalena tra Napoli e Spagna, tra slanci vitali, ripensamenti etici, disinganni, magie creative, incursioni linguistiche. Una giostra di specchi ed ombre cinesi farà apparire e scomparire antichi capolavori ed illusorie copie antiche e recenti. Un complicato e beffardo lieto fine, appena venato di retrogusti amarognoli, sarà la più probabile ultima opzione, all’insegna di un falso che è quasi vero più del vero stesso.
    L’autore di Rosso Velázquez è un addetto ai lavori, da decenni nel mondo dell’arte a vari livelli. Molte delle considerazioni, delle citazioni, delle pieghe più riposte del romanzo sono il frutto di una quarantennale esperienza di vita. Lo stesso scenario di fondo, costruito sulla conoscenza dei più alti esiti della pittura europea tra Cinque e Seicento, nasce a seguito di precedenti indagini sulla materia.
    Ed ecco una breve bio-scheda di Roberto Middione:
    Roberto Middione, autore di Rosso Velázquez, ha coltivato nel tempo diversi interessi particolari nel complesso mondo delle arti figurative e decorative italiane ed europee. Sulla base di una radicata formazione umanistica ha finalizzato i suoi studi alla realizzazione di numerose pubblicazioni, con un occhio di riguardo per la natura morta, il vedutismo settecentesco, la scultura lignea rinascimentale e barocca. Tra narrativa “in sedicesimo” e saggio breve è la raccolta La tela di Penelope – Itineari napoletani dall’antico al cartoon (2002), ponte di passaggio nel corso del tempo tra l’universo napoletano ed i più diversi aspetti di altre realtà affini. Funzionario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 1978, è stato responsabile di importanti restauri ed allestimenti museali in diversi monumenti del centro antico di Napoli: Cappella Sansevero, Quadreria dei Girolamini, Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore. E’ stato per vari anni vicedirettore del Museo Nazionale di San Martino a Napoli. Ha partecipato, come organizzatore ed autore di testi, a numerose mostre d’arte in Italia e all’estero. Attualmente è funzionario presso la Soprintendenza per le Belle Arti di Napoli.
    Ha pubblicato con continuità su diverse riviste, affrontando per vie trasversali argomenti sia di critica d’arte che letteraria. Si segnalano le collaborazioni con FMR, Campania Felix, Charta, Il Curioso, Alumina, Bella Italia. Attualmente collabora con regolare cadenza con Art e Dossier.
    L’esigenza di dare vita ad un romanzo incentrato sul mondo dell’arte, su un dialogo passato-presente, sul recupero di capolavori perduti, sulla messa a fuoco dei rapporti personali – all’interno di una trama complessa sviluppata anche sulle cadenze del thriller e ravvivata da intrusioni di ardimenti linguistici – nasce appunto dall’evoluzione di precedenti indagini sui rapporti tra Tiziano, Rubens e Velázquez, rivisitati e proiettati nell’attualità. In bilico tra Napoli e Madrid un gioco di specchi e ombre cinesi rimescola vero e falso, inganno e disinganno, eventi drammatici e risvolti divertiti, svelamenti e riscoperte, che si intrecciano tra lo sfondo rosso della storia e le pieghe guizzanti del presente.

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