Sorrento sulle case Ceps parla Esposito

Riceviamo e Pubblichiamo: Non credo che sia giusto passare notizie parziali su un argomento così delicato che attiene al futuro di una cinquantina di famiglie che attendono da anni una soluzione pubblica, aspirando legittimamente a una casa a Sorrento. E in tal senso ne approfitto per tentare di fare chiarezza su alcuni dati inconfutabili, per chiarire una volta per tutte che la destinazione dell’area dell’Atigliana, non è agricola, ma esclusivamente edificabile, ora oggetto delle attenzioni anche dei VAS.

Questo in premessa attendendo con serenità il corso della giustizia amministrativa e civile a cui ci rivolgeremo per chiedere i danni morali e materiale delle tante attenzioni che stiamo avendo in questi anni per il nostro progetto.

Questa la scansione degli eventi.

Nell’Ottobre1977 (le date sono importanti per comprendere la specchiata buona fede in cui ci siamo sempre  mossi come CEPS), attraverso il PRG, la nostra proprietà all’Atigliana è compresa nella “Zona Omogenea Territoriale C4 – Sottozona C42: Zona Edilizia Pubblica di Progetto riservata agli interventi di edilizia sovvenzionata e delle Cooperative”.

Nel 1987 viene approvato il PUT, Legge Regionale Campania n.83/87 con analoghe prescriscioni per le Zone C.

Il terreno fu acquistato dal CEPS nel 1993. Nello stesso periodo il sig. Fiorentino Alfonso, padre di Massimo, acquistava a una’asta del Tribunale il suo terreno, conscio dell’edificabilità di tutta l’area.

Successivamente dal Gennaio 2010, attraverso il PUC, in Piano Regolatore di Sorrento, in terreno del CEPS e quello di altri proprietari limitrofi, ricade in “Zona C Edilizia Pubblica di Integrazione”.

Nel Febbraio 2010 il comune di Sorrento con Deliberazione Consiliare n. 9, individuava il fondo di proprietà CEPS e quello dei vicini Buonomo, ricadenti in Zona C – Edilizia Pubblica di Integrazione – del PUC, quale ambiti da destinare ad edilizia sociale residenziale, secondo i limiti e le previsioni di cui all’art. 7 della Legge Regionale Campania n. 19/2009, non essendoci altre aree a Sorrento da adibire a tali scopi.

Da allora le delibere per l’approvazione dell’iter del piano casa non sono state impugnate ne dai VAS e ne dai privati, compreso il vicino Massimo Fiorentino, albergatore -già nel 2008 alle prese con una “fastidiosa” denuncia (poi confermata in giudizio) di abusi edilizi in quell’area di Via Atigliana.

Altresì è da leggere con ulteriore perplessità l’atteggiamento dei VAS, da sempre in costiera rappresentati da Rosario Fiorentino, già consigliere comunale -tra l’altro tra i firmatari delle delibere di Consiglio comunale oggi contestate per l’applicazione del Piano Casa- e ora depositari di alcune perplessità “ambientaliste” da scomodare direttamente il senatore Guido Pollice, responsabile nazionale dell’associazione.

Atteggiamenti a dir poco ipocriti a cui non so dare una spiegazione.

E ancora. Com’è possibile tutta questa attenzione negativa nei confronti del CEPS a cui si contesta l’applicazione del Piano Casa a Sorrento e poi nel vicino comune di Sant’Agnello dove stanno per essere completati ben due interventi edilizi usufruendo del Piano Casa, dove perimenti la situazione urbanistica è regolata dal PUT Piano Urbanistico Territoriale della Penisola Sorrentina, gli ambientalisti non sono stati minimamente sfiorati dal dubbio?

Nicola Esposito, Presidente CdA CEPS

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