Positanonews ai membri degli Organi della Fondazione Ravello: DIMETTETEVI, REGALATE A RAVELLO E ALLA COSTIERA UN ATTO D’AMORE.
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Sono giornate queste in cui il desiderio di scoop sembra aver avuto un’impennata sulla stampa. Anche sulla Fondazione Ravello incominciano a rincorrersi le voci e le ipotesi. Positanonews, quale Organo di informazione serio e responsabile del territorio che non rincorre gossip, scoop e click, vuole fare il punto lasciando le ipotesi da parte e tentare di dare un contributo costruttivo.
Gli Organi della Fondazione Ravello attualmente in carica sono giunti al capolinea; la loro scadenza per statuto è il 31 dicembre 2018 al di là delle varie vicissitudini e alternanze che non sono state poche. Dagli atti e dalle notizie pubblicate possiamo sintetizzare: Avvio del nuovo ciclo quadriennale 2015-2018 con il Commissario nominato dalla Giunta Caldoro; a metà del 2015 vengono reinsediati i componenti del CdI che danno il via ad un balletto di dimissioni e di sostituzioni che è durato per quasi tutto il quadriennio, e intanto alla regione va De Luca; primo presidente eletto dal nuovo CdI è Domenico De Masi che segna il ritorno al vertice della Fondazione dopo quattro anni, ma dura solo pochi mesi e lascia; gli subentra Sebastiano Maffettone che è ancora in carica, anche se non si è quasi mai visto ai concerti questa estate, e che spesso la stampa ha riportato al centro di incomprensionie scontri anche piuttosto energici; nel 2015 il Segretario Generale è Secondo Amalfitano, sostituito dal 1° gennaio 2016 dal dr. Renato Quaglia che regge solo per pochi mesi prima di sbattere la porta; gli subentra il già consulente e già Segretario Generale dr. Maurizio Pilone che va avanti per circa due anni, prima di lasciare il posto al dr. Ermanno Guerra, attuale S. G. con contratto che scade pur’ esso al 31 dicembre 2019.
Le vicissitudini della Fondazione sono oramai acqua passata e non ci intrigano più di tanto. Quello che ci preoccupa, e come giornalisti vorremmo stigmatizzare, è la mancanza di progettualità per il futuro. I problemi della Fondazione sono tutti sul tappeto e nessuno è stato risolto: la famosa gestione unitaria dei tre beni, Villa Rufolo, Villa Episcopio e Auditorium, resta una dichiarazione di volontà sterile e vecchia di almeno sette anni; l’affidamento di Villa Rufolo alla Fondazione è scaduto dal febbraio 2016 e ha avuto proroghe annuali sola per la parte dell’EPT ma non dal Ministero; i lavori di ristrutturazione di Villa Episcopio sono fermi al palo oltre ogni decenza; le condizioni dell’Auditorium destano preoccupazioni e alimentano sistematicamente polemiche e attacchi che assurgono subito agli onori della stampa nazionale, ma sembra che questa circostanza che sparge fango su Ravello non interessi a nessuno, in specie agli operatori economici di Ravello che non abbiamo mai sentito e letto prendere una posizione, o avanzare una proposta.
Provando a lanciare qualche sollecitazione agli Organi competenti, ci sentiamo di sollecitare una immediata modifica statutaria concordata, non all’interno della Fondazione, ma a livello politico proprio dai tre legali rappresentanti delle Istituzioni proprietarie dei tre beni, vale a dire il Ministro dei Beni Culturali AlberoBonisoli, il Presidente Vincenzo De Luca ed il Sindaco Salvatore Di Martino. Questi tre soggetti dovrebbero concordare un nuovo statuto che veda le tre Istituzioni pubbliche degnamente ed equamente rappresentate. Sicuramente per accelerare il tutto sarebbe auspicabile che, con un ATTO DI AMORE PER RAVELLO, tutti i membri dei due Organi della Fondazione Ravello, CdI e CdA, rassegnassero le dimissioni anticipando di tre mesi la fine del loro mandato che, da tutto quanto sopra fotografato, non ci sentiamo di definire certamente un capolavoro di gestione e di esempio per l’Italia.
Grazie alle dimissioni in blocco o almeno della maggioranza dei Consiglieri, la Regione Campania quale Organo vigilante sulla Fondazione dovrebbe nominare immediatamente un Commissario che in tre mesi potrebbe definire l’accordo fra le tre Istituzioni Ministero, Regione e Comune, e permettere che dal 1° gennaio 2019 una nuova Governance,non lacerata da faide interne, possa finalmente parlare e decidere di futuro, di programmi, e di crescita del nostro territorio.
Tutto il resto non serve a nulla se non a martoriare ulteriormente il nostro mezzogiorno, uccidendo una delle tante belle realtà che in passato, pur se con parentesi vivaci e dibattute, hanno funzionato benissimo.
Un appello in tale direzione ci sentiamo di rivolgere prima ancora che al PD di De Luca che potremmo definire vittima e carnefice al tempo stesso, alla Lega di Matteo Salvini e al Movimento Cinque Stelle dei campani Roberto Fico e Luigi Di Maio, per non parlare delle altre forze politiche che in passato pure hanno dato il loro contributo proprio a questa Istituzione Culturale, Fratelli d’Italia dell’On.le Edmondo Cirielli già Consigliere di Indirizzo della Fondazione e, da ultimo ma non per ultimo, F I di Renato Brunetta Consigliere di indirizzo dalla prima ora della Fondazione Ravello e poi Presidente.
Pezzo scritto dalla Redazione di Positanonews, ci scusiamo per il refuso precedente.