Gragnano. Giovane in bilico sul cornicione, salvato dai carabinieri

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E’ salito sul tetto di un palazzo di cinque piani, ha tolto le scarpe e si è barricato sul cornicione di uno stabile in via Castellammare. Un palazzo che racchiude storie difficile, perché ospita un centro per i minori a rischio e un’associazione per l’accoglienza di migranti. E tra i ragazzi denunciati c’era anche il 17enne, originario di un paese dei Vesuviani, che ha preferito tentare il suicidio piuttosto che finire in carcere. Figlio di una società sbagliata, che “arma” i minorenni e li fa crescere nel mondo della malavita. Tolti alla scuola, lontani dalla crescita culturale, l’unico appagamento restano i soldi facili. A 17 anni vendeva droga e quella droga lo ha già segnato, non una ma due volte. La notizia del trasferimento nel carcere minorile di Nisida ha raggiunto il centro di via Castellammare. Sul 17enne pende un’aggravante di pena. E per lui sono stati disposti 15 giorni di reclusione in cella. Un tempo breve ma che a 17 anni può significare tanto, troppo. Allora meglio pensare a un’alternativa. Alle 16 di pomeriggio sono spuntati i piedi penzoloni dal cornicione del quinto piano di una palazzina. In t-shirt nera e calzoncini di jeans corti, il ragazzo è stato trovato lì in lacrime dalle operatrici del centro per minorenni. Gli hanno parlato, hanno tentato di trattenerlo, mentre nel vuoto gli occhi del 17enne cercavano il coraggio, per fare quel salto. Oltre dieci metri di altezza.

Elena Pontoriero METROPOLIS

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