AMALFI. IL DEPURATORE NON DEPURA?

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A due mesi dalla inaugurazione , avvenuta il 14 luglio 2018 alla presenza del presidente Vincenzo de Luca, e dopo un anno e mezzo di lavori di ristrutturazione e ammodernamento, il depuratore di Amalfi torna a far parlare di se.

Una puzza maleodorante, una serie di miasmi voltastomaco denunciati dagli abitanti e dalle strutture turistiche che si trovano lungo la corrente d’aria del vallone, ove alloggia il depuratore e fin giù al Piazzale dei Protontini, sede della stazione di pompaggio. Le denunce hanno fatto intervenire i Carabinieri in primis e poi sono stati coinvolti l’USL e l’ARPAC, nonché l’ente gestore dell’impianto AUSINO. Le indagini condotte in più sopralluoghi hanno fatto rilevare che il primo carico dei fanghi dopo la rimessa in moto è ancora giacente in sede, in due super contenitori, di cui uno coperto da un semplice telo e l’altro scoperto in attesa di essere smaltiti presso una discarica autorizzata che l’ente gestore Ausino non ha ancora trovato ne predisposto. L’impianto è anche dotato di deodorizzatore, ma insufficiente per il grande volume di aria, anche perché un lato è scoperto, con contatto diretto tra l’ambiente di lavoro e l’atmosfera esterna.

In effetti il malfunzionamento è relativo ad una inefficienza nell’abbattimento degli odori nauseabondi e alla gestione e smaltimento dei fanghi da parte dell’AUSINO.

Ricordiamo che l’ammodernamento è stato fatto con una spesa di 6.4 milioni di euro, dalla ditta Veolia Water Technologies Italia e dalla Idrosud Costruzioni che si aggiudicarono l’appalto nel 2016.

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