Tragedia del Ponte Morandi a Genova. Luigi Fiorillo autista del camion su ciglio, dopo aver scampato la morte chiede i danni

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Tragedia del Ponte Morandi a Genova. Luigi Fiorillo autista del camion su ciglio, dopo aver scampato la morte chiede i danni  L’immagine del suo camion verde con la scritta ‘Basko’ fermo a pochi passi dal punto dello schianto del ponte Morandi ha fatto il giro del mondo. Ora Luigi Fiorillo, 37 anni, autotrasportatore originario di Salerno e residente a Genova, sta valutando la possibilità di entrare come ‘persona offesa’ – per i danni patiti dal punto di vista psicologico – nell’inchiesta aperta dalla procura del capoluogo ligure.
A studiare la pratica è l’avvocato genovese Pietro Bogliolo. Una eventuale proposta dovrà essere inoltrata, in questa fase, ai pubblici ministeri che gestiscono il procedimento. In caso di accoglimento, Luigi potrebbe fare da ‘apripista’ ad altri colleghi e automobilisti che versano nelle sue condizioni.
“Fiorillo – spiga il legale – non ha riportato lesioni fisiche, ma le ripercussioni psicologiche sono state profonde: mancanza di sonno, stress, attacchi di panico. I medici di Villa Scassi, che lo visitarono più o meno a ridosso dei fatti, certificarono uno ‘stato ansioso reattivo’. Da allora la situazione persiste”. Dopo pochi giorni di riposo Fiorillo ha ripreso a lavorare. “Deve continuare a girare con il camion – dice Bogliolo – convivendo con il ricordo di quei momenti.
Soprattutto quando gli tocca passare per un viadotto”.

La qualità di ‘persona offesa’ permette di avere tutti i titoli per intervenire nel procedimento penale. Se venisse ordinato da un giudice un incidente probatorio, per esempio, Fiorillo potrebbe nominare un consulente tecnico di fiducia. In caso di processo, inoltre, è possibile la costituzione di parte civile.

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