Stamattina la storia di Piano di Sorrento in Piazza Cota per la Madonna delle Grazie

Oggi la Madonna delle Grazie di Marina di Cassano è stata portata in processione attraverso le strade di Piano di Sorrento, attesa con devozione da tanti carottesi. Il momento più importante del saluto dei cittadini alla Mamma celeste avviene come ogni anno nella piazza centrale, dove la statua sosta per un momento di preghiera e benedizione. Quest’anno in Piazza Cota, ad attendere la Madonna, c’era la Storia di Piano, e la “S” maiuscola è voluta e dovuta. Sul palco troneggiavano quelli che sono i simboli di Piano e dei carottesi, i simboli di una storia ultracentenaria che scorre nelle vene di ogni abitante di Piano. La storia che ci lega con un filo invisibile ma fortissimo a tutti quelli che ci hanno preceduto e che fisicamente non ci sono più, ma che proprio grazie a queste testimonianze sono più presenti che mai. Sul piccolo palco ad attendere ed accogliere la Madonna delle Grazie c’era l’immagine del nostro patrono San Michele e le tre Croci delle tre Confraternite carottesi: Morte e Orazione, la Santissima Annunziata ed i Luigini. Niente per un carottese può superare in importanza e significato quello si è vissuto oggi in Piazza Cota. Noi carottesi possiamo ritenerci un popolo fortunato, non abbiamo bisogno di ricercare le nostre radici, non abbiamo bisogno di crearci una identità, noi siamo e saremo quei simboli, noi siamo e saremo quelle statue e quelle croci e di questo dobbiamo ringraziare chi quelle Tradizioni e quei Simboli ha preservato, custodito e tramandato, dobbiamo ringraziare chi oggi li sta custodendo per tramandarli a chi verrà dopo di noi. Sono carottesi che dedicano gran parte del loro tempo a preservare un tesoro immenso che non ha eguali, sono il popolo delle Confraternite che opera in silenzio ma a cui dobbiamo tanto ed oggi forse in tanti lo hanno capito. Spero sinceramente che tutti i carottesi che oggi erano in Piazza abbiano capito fino in fondo cosa avevano davanti, quanti secoli della nostra storia erano in Piazza. Dietro ognuno di quei Simboli c’erano i nostri avi, i nostri naviganti e chi dal mare non ha fatto più ritorno, le nostre battaglie e le nostre sofferenze ma anche le nostre gioie e le nostre vittorie, c’era il nostro passato ed il nostro vero futuro, c’era semplicemente la nostra Carotto… quella vera!

(Foto di Domenico Cinque)

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