Giulianova (TE). RespirArt Gallery. “Domenico Difilippo Pagine e memorie di un Racconto Intimo”, a cura di Michele Fuoco e con la direzione artistica di Berardo Montebello.

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    Segnalazione di Maurizio Vitiello – Alla RespirArt Gallery di Giulianova “Domenico Difilippo Pagine e memorie di un Racconto Intimo”, a cura di Michele Fuoco e con la direzione artistica di Berardo Montebello

    “DOMENICO DIFILIPPO
    Pagine e memorie di un Racconto Intimo”
    Giulianova, Corso Garibaldi 30

    Vernissage: sabato 21 Luglio 2018, ore 19.00

    Ecco un commento critico di Michele Fuoco:
    “Una contaminazione tra arte e vita avverano i recenti lavori che Domenico Difilippo nutre di oggetti sottratti al buio, ai luoghi dell’oblio, recuperando storie e memorie. E’ l’artista a testimoniare la loro importanza all’interno di racconti fatti di cose raccolte in tempi e luoghi diversi e custoditi, quasi come “reliquie”, in cantina e in granaio. Sulle pagine bianche (circa 70) non scritture ma fiori di ficus, di papiro, foglie di noci, di magnolie, di pannocchie di granoturco, di alberi tropicali o di zone marine, conchiglie e altri reperti del mare, ma anche chiodi, catenacci, il lucchetto del nonno, una lima del padre falegname, pezzi di ceramica, di legni che si offrono come segni decisivi di distinzione per raccontare il cammino temporale dell’artista in una trama di ricordi, di gioie del vissuto, nella riscoperta del privato e del mondo semplice degli affetti. E’ come fondere le esigenze dell’arte con la propria esistenza, con un bisogno conoscitivo che dà significato alle piccole cose, ricomposte con un operare esperto e consapevole, invitandoci allo spettacolo di ciò di meraviglioso e di strano ogni frammento custodisce. Presenze elementari di natura e “objets trouvés” dialogano spesso con una icona particolare a forma di mandorla, di petalo, di canoa, dai colori vegetali, che ha costituito la cifra dominante
    in molti suoi codici e manoscritti. Stabiliscono un sistema di rapporti, con possibili incontri e seduzioni, con brandelli di realtà, nobilitati da foglie d’oro e d’argento, e pure con cristalli spesso azzurri, per istituire una diversa armonia e recuperare l’idea di purezza, di elevazione estetica e persino spirituale.
    La struttura compositiva, sempre rigorosa, ci parla di una particolare legame dell’artista con quegli oggetti che diventano incarnazioni di esperienze che l’opera sa mantenere ancora in vita. Alla poca distanza sul piano visivo che Domenico stabilisce sul foglio tra le cose materiche per organizzare l’immagine, corrisponde una lunga distanza temporale di memorie che le stesse cose trattengono in una diversa e intrigante dimensione di rivelazione.
    Nell’assunzione di un linguaggio essenziale, di minuziosa elaborazione formale, si configura un sistema di componenti polimaterici, con continue variazioni di immagini, di azzardo incomparabile, che mantengono la valenza di disincantata visione della realtà. C’è qualcosa di nuovo e inatteso in queste candidi fogli che costituiscono lo spazio libero in cui i frammenti trovano articolazioni, di continua variazione, in una trama di ricordi, di echi, di allusioni e rimandi. Così la ricerca di Difilippo muove in direzione di una singolare forma di reinvenzione della pagina, dove la narrazione con avviene con la parola, il modello verbale, ma attraverso particolari di forza plastica e di pienezza sensoriale che consentono l’incontro tra pensiero e immaginazione, sostenendo la creazione dell’opera come campo di tutte le possibili analisi, di tutti i recuperi anche affettivi e culturali, capace di accogliere ciò che echeggia in tono misterioso persino in elementi di terre lontane (Sardegna, Sicilia, Messico…). Difilippo lavora su frammenti anche di sensi arcani e di significati
    simbolici che non danno vita a forme chiuse ma ad un sistema di relazioni, di corrispondenze con la sua storia di artista.”

    Ecco una breve bio-scheda sull’artista considerato:
    Domenico Difilippo è nato nel 1946 a Finale Emilia. Ha studiato Architettura all’Istituto Superiore d’Arte A. Venturi di Modena, poi Decorazione All’Istituto d’Arte di Castelmassa-Rovigo e per un breve periodo all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1963 la sua prima personale. Nel 1966/’67/’68 è a Milano attratto da artisti come Crippa, Baj e Dova, incontrati al bar Jamaica, con i quali realizza opere a quattro mani. Alla fine degli anni Sessanta e primi anni Settanta rientra nella sua Provincia d’origine e con Mac Mazzieri è cofondatore del “Neo Surrealismo Storico Modenese”. 1982 soggiorna a Parigi. 1987 la sua pittura dall’onirico fantastico volge ad una visione indefinibile, hanno così origine le opere: “Vittoria alata” e “Metamorfosi …”. Erano i semi e gli sviluppi di quel manifesto dell’Astrattismo Magico che redigerà a Brema, il 10 maggio del 1991; opere esposte in anteprima per l’Italia a Palazzo dei Diamanti. Per meriti artistici ha avuto incarichi di insegnamento nelle Accademie di: Firenze, Sassari, Carrara, Venezia, Milano a Brera e Bologna, dove oltre la docenza ha ricoperto la carica di Vicedirettore dal 2011/13. Intensa la sua attività espositiva dal 1963 ad oggi, oltre a rassegne per invito nazionali ed internazionali si contano una settantina di personali in varie città italiane e all’estero: Parigi, Londra, Brema, Lussemburgo, Zagabria, New York e San Francisco; frequentemente presentate o introdotte da illustri critici d’arte, poeti o scrittori.

    SCHEDA INFORMATIVA
    Mostra: “Domenico Difilippo – Pagine e memorie di un Racconto Intimo”
    Luogo: RespirArt Gallery – Corso Garibaldi 30, Giulianova (TE)
    Inaugurazione: sabato 21 Luglio 2018 – ore 19.00
    Orari mostra: dal lunedì al sabato 16,00/20,00 o su appuntamento
    Informazioni: tel. 085 2196725 – mob. 349 6736222 (Berardo Montebello) – 327 5467842 (Jessica Montebello)
    mail: respirart.gallery@libero.it – pagina Facebook: RespirArt Giulianova

    Da non mancare.

    Maurizio Vitiello

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