Vico Equense. Continua il lungo calvario di Patrizia Aiello dopo aver installato delle tende parasole

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Vico Equense. Ricordate la vicenda delle tende parasole che vi raccontai la scorsa estate di appena un anno fa? Ne parlai QUI. La signora Patrizia Aiello aveva ricevuto varie denunce da un vicino di casa per aver installato delle tende parasole sul suo terrazzo.

Dopo vari strascichi giudiziari e interventi delle locali forze di Polizia chiamate ad intervenire per bloccare la messa in opera, ci sono delle novità.

“Il Comune mi ha dato parere favorevole per tenere tende e pagliarelle parasole sul mio terrazzo. – afferma Patrizia Aiello, proprietaria di un appartamento nel borgo di San Vito – Hanno però presentato ricorso al TAR della Campania per farmi eliminare le opere che avevo inserito sul mio terrazzo. L’avvocato che ha presentato il ricorso, che ritenevo un amico, invece si è trovato pronto a farmi del male. Siamo chiamati in causa io, il Comune di Vico Equense e i miei due figli.

Il problema principale che io sono affetta da una malattia che mi costringe a restare in casa molto tempo: avere un po’ d’ombra sul mio terrazzo non lo vedo un reato, ma se devo favorire il business dei B&B mi sembra un’ingiustizia visto che il B&B in questione, che ha presentato ricorso, si trova al Parco adiacente, non troppo lontano dal mio e quindi lontano dal mio terrazzo.

Sono consapevole che dovrò lasciare la vita terrena da un momento all’altro per via di questo male. Non vorrei che i miei figli devono affrontare questa problematica che ormai dura dal 1999. Ogni estate denuncia per grandi abusi edilizi, procurarti allarmi e l’estate scorsa mi è costato la degenza in ospedale.

Ho subito tre lutti in contemporanea: i miei genitori e mio marito. Adesso invece la mia malattia! La cattiveria di questa gente rende tutto più difficile. Non credo nell’amicizia, poiché l’avvocato si è venduto per così poco, non credo nella giustizia perché i giudici sono corrotti. Credo invece nella legge del contrappasso.

A fine estate dovrò affrontare un intervento chirurgico. Il mio stato psicologico è davvero molto turbato. Chiedo perciò a queste persone perché non farmi morire serenamente nella mia casa?” – conclude la signora.

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