Usa, sparatoria in un giornale del Maryland: cinque morti, arrestato l’aggressore

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    Spari nella redazione del giornale Capital Gazette ad Annapolis, nel Maryland, Stati Uniti. Sono almeno cinque i morti nella sparatoria e diversi i feriti, stando all’ultimo aggiornamento della polizia. L’uomo che ha sparato è stato fermato ed è agli arresti, sotto interrogatorio. Null’altro sulle sue generalità e sul movente. Dalle prime indicazioni, risulta che abbia utilizzato un fucile. L’uomo non aveva con sé documenti d’identità e si era distrutto i polpastrelli per non essere identificato con le impronte digitali. «L’uomo armato ha sparato attraverso la porta a vetri e ha aperto il fuoco su numerose persone. Non posso dire dire molto altro, non voglio fare riferimento esplicito a nessun morto ma è una situazione terribile. Non c’è niente di più spaventoso che ascoltare quando diverse persone vengono colpite, mentre tu ti trovi sotto ad un tavolo e senti che l’arma viene ricaricata», scrive Davis.

    La notizia della sparatoria in redazione è comparsa anche sul sito web della Capital Gazette, che cita un proprio giornalista secondo cui diverse persone sono rimaste colpite.  È primo pomeriggio quando nella redazione del giornale si scatena la paura e già al primo allarme la mente corre al
    gennaio del 2015 e alla strage di Charlie Hebdo a Parigi. Sebbene la Capital Gazette sia tutt’altro tipo di pubblicazione: è uno dei più antichi giornali d’America. Acquistato quattro anni fa dal Baltimore Sun, copre storicamente la zona di Annapolis, la capitale del Maryland, con una tiratura stimata nel 2013 a 30mila copie. Il più classico dei giornali locali insomma, che si occupa di cronaca ed eventi della zona. Nessuna polemica particolare o vicenda controversa da rilevare. Di queste storie i suoi reporter ne hanno scritte tante: il primo allarme, i colpi sentiti dai testimoni, la polizia sul posto, l’evacuazione, l’autore fermato o a volte ucciso dalle forze dell’ordine. E le vittime. Si è trattato fin troppo spesso di stragi nelle scuole. Questa volta il copione si è ripetuto fra i cubicoli dei giornalisti.

    L’intera area è stata evacuata, anche l’Fbi si è fiondato sul posto, ma si ignora al momento se l’obiettivo del killer fossero proprio i giornalisti. Intanto a New York, a scopo precauzionale, il New York Police Department ha inviato agenti a pattugliare le sedi di alcuni media in città.

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha reagito su twitter alla notizia della sparatoria sottolineando che i suoi «pensieri e preghiere vanno alle vittime e allo loro Famiglie».

    ANNA GUAITA IL MATTINO

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