Susan Sarandon arrestata per le proteste anti Trump per i bambini staccati dalle madri immigrate

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    NEW YORK Centinaia di migliaia di americani si sono dati appuntamento oggi per manifestare in piazza contro la politica dell’immigrazione adottata negli ultimi mesi dall’Amministrazione Trump. Saranno circa 600 le manifestazioni in tutti e 50 gli Stati dell’Unione. Ma un assaggio di quel che vedremo ce l’ha già dato giovedì sera la marcia delle donne che a Washington si è spostata dal Dipartimento della Giustizia sino al Senato. Il corteo pacifico si è concluso in un sit-in, e quando le donne hanno rifiutato di alzarsi e andarsene, sono state arrestate. Fra di loro anche l’attrice Susan Sarandon, che con compagne ripeteva lo slogan We Care (a noi importa), risposta alla giaccia indossata da Melania Trump durante il suo viaggio al confine, che portava la discutibile frase I don’t care. Do u? (A me non importa, e a voi?).
    La giacca di Melania è diventata un simbolo della lotta fra Trump, i migranti e i difensori dei diritti civili. Nonostante sia parere diffuso che la scritta provocatoria fosse semmai indirizzata al marito, la giacca ha dato vita allo slogan opposto, We care, adottato dalle associazioni per le manifestazioni di oggi. Ma la presenza di Susan Sarandon ha acceso una polemica dentro lo stesso movimento.
    ACCUSE DEMSono molti i democratici che considerano l’attrice in parte colpevole della vittoria di Trump. Infatti Sarandon aveva appoggiato con passione la candidatura di Bernie Sanders, ma quando questi si era ritirato e aveva trasferito il suo sostegno a Hillary Clinton, Sarandon è stata in quel gruppetto di irriducibili che, pur di non vedere la vittoria dell’odiata Hillary, ha spinto perché si votasse per la candidata del partito verde, Jill Stein. Nel Michigan e nel Wisconsin, due Stati in bilico, Stein ha riportato più voti di quelli che hanno deciso la vittoria di Trump. Forse per questo, dell’arresto dell’attrice si è parlato poco. Numerosi sondaggi provano invece che almeno il 65 per cento degli americani è contrario alla estrema repressione dell’immigrazione. La marcia di giovedì e quella di oggi vogliono spingere Trump e il Congresso ad abbandonare la politica che vuole fermare, con i clandestini, chi viene legalmente a chiedere asilo politico.
    BIMBI PERSISi teme che alcuni siano persi nel sistema: un bimbo di pochi mesi non sa dire come si chiama, né sa spiegare dove sia la madre. E la madre non ha idea di dove lo abbiano mandato. Nell’ultima settimana , solo poco più di 200 bambini hanno ritrovato la propria famiglia, mentre oltre 2000 restano ancora smarriti. In loro onore, oggi i dimostranti dovrebbero vestire di bianco, portando sulle spalle copertine isotermiche argentate, le stesse che sono state usate al confine, per coprire i bambini allontanati dai loro genitori.
    Anna Guaita

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