Sant’Agnello i retroscena delle elezioni vinte da Sagristani visti da Michele Vitiello, ecco quali sono

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Sant’Agnello . Credo di dire una cosa scontata dicendo che Sagristani in questa competizione abbia meritato la vittoria. Rispetto alle altre proposte in campo la sua squadra era la più competitiva, e quella con maggiore esperienza.

Sono contento per i 5stelle che sono riusciti ad affermarsi con tre consiglieri su quattro all’opposizione. Non condivido praticamente nulla di quello che portano avanti a livello nazionale, ma nel piccolo comune -quelle che ho conosciuto- sono persone perbene, che si vogliono impegnare in opposizione, per vigilare in maniera costruttiva sull’operato della maggioranza.

Spero riescano a spogliarsi del velo che gli hanno (o si sono) addossati, definendoli lista civetta. Fabio Aponte (m5s) era componente della commissione edilizia su nomina di Sagristani, ed è sempre stato un suo grande elettore, come lo stesso Sagristani ha affermato al comizio di chiusura, con una caduta di stile che secondo me poteva essere evitata.
Ho conosciuto Aponte e mi sembra una brava persona. Ad ogni modo il loro impegno dovranno dimostrarlo coi fatti in consiglio comunale.

Gennaro Rocco dopo tanti tanti anni di opposizione mediatica esterna, ha deciso di cimentarsi direttamente, come qualcuno dei suoi avversari da tempo gli suggeriva di fare.

“Ma perché Gennaro Rocco invece di lamentarsi non si candida?”

Questo era il mantra che sentivo ripetere nelle stanze su di lui, ed è la stessa cosa che ora lui sta dicendo riferendosi ad altri. Il karma ha voluto che si sia candidato e sia stato pure eletto. Mi ha ricordato di quando Fassino diceva “Ma perché Beppe Grillo non decide di farsi un suo partito e partecipa alle elezioni?”. Bene. Mai dire mai, e mai sfidare il destino.

Candidandosi da Sindaco è riuscito a entrare in consiglio comunale conquistando un seggio con la sua lista, anche se ne sperava due. Non ho apprezzato molto la sua campagna elettorale, dedicata più ad attaccare i 5stelle (coi quali si contendeva i posti all’opposizione) che a contestare le scelte di chi usciva da 5 anni di amministrazione. Mi sarei aspettato prese di posizione più nette su una serie di questioni. Ma ad ogni modo sono felice per lui. E credo che la sua lunga esperienza possa essere da guida ai neofiti colleghi di minoranza.
In un Paese civile c’è la necessità di avere un’opposizione libera. Che rappresenti le minoranze, controlli sul potere, sia costruttiva con una voce discordante.

Sulla lista vincente di Sagristani che dire? Beh. Una lotta intestina in un gruppo che di fatto non esiste. Il Sindaco ha dichiarato pubblicamente ai giornali di aver sostenuto alcuni candidati a discapito di altri. Legittima scelta eh. Ma su quali criteri è avvenuta? Quelli meritocratici o quelli della cieca fedeltà? Perché a giudicare dalle sue affermazioni sembra più la seconda ipotesi. Voleva riaffermare di essere il capo, e così ha fatto in modo che, altri possibili futuri capi, avessero la strada bloccata. Ma questo è discordante rispetto a quello che dice dopo, cioè che si sta preoccupando di costruire la prossima classe dirigente per il bene di Sant’Agnello. Risultati falsati, aspettiamo la composizione della giunta.

Un leader è leader quando riesce a formare altri leader, e a giudicare dalla situazione direi che c’è da rivedere le strategie. Non mi soffermo sull’inopportunità etica e politica di affermare di aver influenzato e condizionato il voto. Significa che le persone non votano liberamente? Su questo mi sono già espresso.

Mi chiedo come sia possibile che non ci sia un moto d’orgoglio rispetto a queste affermazioni, anche in molti cittadini. Che si riesca ancora a ridere e a brindare assieme, come la politica dei selfie di Sagristani dimostra. È molto bravo lui con i selfie a lanciare messaggi esterni, del potere che esercita sulle persone. Bella la foto con Gennaro Rocco. Se cercate su Google “sorrisi finti” ve ne uscirà sicuramente una di quelle.

Ma per aver scritto un dato oggettivo, cioè che a questo giro circa mille elettori in meno si sono recati alle urne, con un 40% di astensionismo (mai visto negli ultimi 20 anni alle comunali di Sant’Agnello), sono stato attaccato dalla moglie del Sindaco. Che ci ha definiti la tristezza del Paese. Un’altra caduta di stile.
Le nostre osservazioni sono sempre state politiche, imparziali, oggettive, mai personali o offensive. Ma per questo siamo stati tacciati di lesa maestà. La prendono a male, la mettono sul personale, non ti salutano più per strada. Ti chiamano “nano”, “rosicone”, “Berlusconi”, “Montanelli dei poveri”. Bah.

Cominciò quando facemmo umilmente notare che con una pesante campagna acquisti grosse fette dell’opposizione, che in Sagristani prima vedevano il male assoluto, hanno deciso di candidarsi proprio nella lista di Sagristani. Tra queste anche il segretario cittadino del PD, vittima forse di quella mattanza di tonni di cui tutti parlano in paese. Esporre il circolo ad una scelta così azzardata credo abbia messo non poco in imbarazzo il dirigente regionale Anton

ino Coppola e il Dr. Pietro Gnarra del PD, che sedevano fino a ieri all’opposizione.

Da una parte li capisco quei cittadini che, dandosi un pizzico sulla pancia, e per quieto vivere, fanno finta di niente. Però se nessuno fa notare queste cose non andremo mai avanti. Il nostro è un dovere civico e il mio un umile appello al senso di responsabilità. Per questo siamo i primi a metterci la faccia, anche per infondere coraggio agli altri.

Con la pagina Miglioriamo Sant’Agnello io e il mio gruppo di amici abbiamo cercato di fare luce su tutti i programmi messi in campo. Li abbiamo letti, sviscerati, e portati all’attenzione dei cittadini. In maniera super partes. Continueremo con questa operazione di informazione, di controllo e di cittadinanza attiva, essendo pronti a recepire tutte le istanze e le segnalazioni dei cittadini. Perché l’obiettivo di tutti, in qualsiasi posizione si stia, deve essere sempre quello di dare il massimo per migliorare Sant’Agnello. Un comune che per le sue ricchezze potrebbe esprimere molto, ma molto di più.

Michele Vitiello

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