Oggi interrogatorio di garanzia dei tre minorenni stabiesi, autori della violenza sessuale a danno della 12enne di Gragnano.

CASTELLAMMARE DI STABIA. Lo scorso aprile, l’ennesimo episodio di violenza sessuale a danno di una giovane ragazza. Definirla “bambina” sarebbe forse più appropriato, la 12enne residente a Gragnano, caduta nelle grinfie dei tre adolescenti (uno dei quali sembrerebbe fosse suo amico) che l’hanno trascinata, a sua insaputa, nella campagna stabiese per poi abusare di lei e filmare quegli atti osceni a mo’ di ‘bottino di guerra’. Il pm minorile ha disposto il fermo dei tre adolescenti: c’era, infatti, il «concreto pericolo che si rendessero irreperibili». Hanno 14, 15 e 16 anni e due dei tre sono imparentati con una famiglia di camorra della zona. Tra i gravi indizi di colpevolezza ci sono proprio le immagini dello stupro riprese con un cellulare, che il perito informatico ha individuato. La notizia è arrivata dopo circa un mese dall’accaduto, dopo l’inutile tentativo da parte della 12enne di custodire segretamente i ricordi di quell’atroce vicenda.
Nella giornata di oggi sono in programma gli interrogatori di garanzia dei tre giovani stabiesi. Tra gli accusati, anche il nipote di uno dei boss del clan D’Alessandro di Scanzano, detenuto da tempo.

A rintracciare e fermare i tre ragazzi sono stati gli agenti del commissariato di Castellammare e quelli della squadra mobile. I fatti risalgono a metà aprile, alcune settimane prima della denuncia. La dodicenne, che si fidava dell’amico, è stata attirata in una trappola e «ceduta» ad un altro ragazzo, mentre il terzo filmava la scena. Non è da meno un altro dei tre indagati: «Se aspettate che crollo resterà un vostro sogno», scrive, attribuendo la frase al defunto capo di Cosa nostra, Totò Riina.

Emblema allarmante di una società che sta demolendo i cardini morali, ma ancor prima civili, dove personaggi pubblici di discutibile fama sono idolatrati dalle masse per le loro frasi, per la tracotanza dei loro gesti. Una società in cui ragazzine 12enni sono lasciate a loro stesse e i minorenni hanno piena capacità di agire.

 

 

 

 

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