Sorrento Centro di Igiene Mentale verso la chiusura. Fiorentino “Famiglie stanche, organizziamo un corteo”. Domani richiesta al Vescovo. Positanonews c’è!

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Sorrento. Chi soffre non riesce a combattere, questo già denota lo squallore con il quale la politica sta gestendo la vicenda del Centro di Igiene Mentale . Dichiarazioni plateali quando l’attenzione è alta, per poi far passare la cosa nel dimenticatoio, nella “scordata”, come fanno furbescamente molti politici anche qui in Campania.  Ma a tenere alta l’attenzione è Rosario Fiorentino che su questa vicenda è colui il quale ci ha anche coinvolti e non possiamo non rispondere all’appello. Dove ci sono persone deboli , indifese, diritti da tutelare, nel corso di questi 14 anni non ci siamo mai tirati indietro. Positanonews c’è!

Questi malati non sono in grado di difendersi, le famiglie sono stanche e rassegnate. Si vogliono sradicare dal territorio i malati mentali per deportarli altrove, i veri malati sono loro. La più grande malattia mentale è l’insensibilità e l’indifferenza. Siete morti dentro!

Il post di Rosario Fiorentino è da meditare

“Il silenzio delle famiglie denota stanchezza fisica e mentale di chi tutti i santi giorni assiste un malato mentale.Il silenzio e la poca attenzione dei sindaci dei Comuni della Penisola Sorrentina denota la strafottenza di chi può fare qualcosa ma si gira dall’altra parte o non partecipa proprio come sta accadendo in questi giorni.Il silenzio dei dipendenti e del personale tutto ci dice che oramai siano in ginocchio è nemmeno una batosta di tale portata suscita protesta,opposizione.
Il silenzio dell’opposizione o dei presunti oppositori scomparsa inesistente.
Il silenzio degli Enti Gestori,Piano Sociale di Zona,tavolo di concertazione ci dice che forse sono talmente estranei alle persone ammalate e che apparentemente sono sensibili,ci stanno vicino e aiutano a risolvere la vicenda .I fatti dicono il contrario almeno fino a questo mommento.
Il silenzio dela stampa ci dice tutto.
Il silenzio dei sindacati di categoria e non ,delle associazioni di volontariato e onlus dei comitati dei familiari ci dicono il disastro sociale,umano e antropologico in cui ci hanno ridotti.”

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