Salerno le notizie dei quotidiani delle province e il voto a Pontecagnano e Campagna

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Salerno le notizie dei quotidiani delle province e il voto a Pontecagnano e Campagna . Interessane la rassegna stampa di Salerno notizie Sul quotidiano LA CITTA’ il titolo di apertura è:

5Stelle non brillano nei comuni. Le liste e i candidati dei 19 centri salernitani: il Movimento presente solo a Campagna. Pontecagnano, Sica capolista Lega. Romagnano al Monte, staffetta tra coniugi.

Di lato: Il reportage. Viaggio nella base grillina: sì a Salvini attenti al Cavaliere

Il covegno. De Magistris: «Pronto a sfidare il Governatore»

La foto notizia: La tappa del Giro d’Italia. Lunga corsa sotto il sole.

A centro pagina: Eboli. Crollo a scuola tecnici al lavoro per riaprire

Battipaglia. Buche stradali 700mila euro di risarcimenti

Di spalla: Salerno. “Piazza S.Francesco mercato del sesso”.

Nocera Inferiore. Smog e “polveri”. Torna l’emergenza

Scafati. Rubano il rame la villa è senza luce

Taglio basso: A quarantanni dalla legge Basaglia. La rinascita tra colori e creta. Opere di ceramica prodotte dagli ospiti del centro salute mentale

Nocera Inferiore. Sette giorni di cinema per “La Città incantata”

I box in alto: Il blitz. Cocaina per la Lucania Sei arresti

L’allarme nel Vallo di Diano. Droga e alcol assediano i giovani

Sport. Salernitana. L’ex Mazzeo punisce i granata. Agguato ai tifosi

Sul quotidiano IL MATTINO in prima pagina troviamo:

Municipi, i nomi delle 19 sfide. Pontecagnano, cinque per il dopo Sica. Debutto M5S a Campagna, incognita Marchese a Pellezzano. Al voto per il rinnovo dei Consigli comunali della provincia: ecco tutte le liste e i candidati a sindaco

Ed ancora: La politica. De Magistris apre: «Salerno un feudo? Giudizio irrispettoso per i suoi cittadini»

Di spalla: La Salernitana balneare sorride per Akpa Akpro. Granata svogliati e sconfitti a Foggia. Brilla l’ivoriano, entra il baby Gaeta

Il commento. Il sipario si chiude «senza genio» (di Davide Morganti)

A centro pagina: Presidi, «rivoluzione» incarichi il giudice cambia i trasferimenti. ll tribunale del lavoro accoglie il ricorso di una dirigente di Scafati . L’ufficio scolastico regionale ridefinirà la mappa delle nomine. Pronte diciotto reggenze

Crollo all’asilo, caccia alle responsabilità. Bimbi sotto choc, i genitori: ora chiarezza

La foto notizia: Giro tra festa e dramma Fonderie «Noi a pedalare ma per il lavoro»

Di lato: L’analisi. Variabile Sud Pd tra ripresa e «sparizione»

Cava de’ Tirreni. Trapanese assessore rosa per Servalli

Sarno. Cittadella scuola il cantiere apre dopo vent’anni

Taglio basso: Pubblico Indiscreto. Il complotto che interrompe gli amplessi in litoranea (di Diego de Silva)

I box in alto: La prima al Verdi. LE INUTILI TAMMORRE DEL FLAUTO MAGICO

L’allestimento. INNO ALLA VERGINE DANTE ANTI-VIOLENZA

La creatività. LENTISCOSA E VENEZIA GIOCO DI MASCHERE

Sul giornale Le Cronache in prima pagina:

“Adesso parlo io”. Esclusiva: intervista a Ernesto Sica. Il Sindaco uscente capolista con la Lega: «Una scelta entusiasmante. Forza Italia? Una pagina bella della mia vita ma ora capitolo chiuso»

Di spalla: Elezioni Amministrative 2018. Candidati e liste dei 19 Comuni che vanno alle urne.

Pontecagnano. Battaglia all’ultimo voto con 19 liste in campo. Centrodestra con Pastore, Lanzara più forte con Bisogno. Occhio a Mazza, Longo e Ferro

Campagna. La corazzata Monaco e l’insidia di Lembo. Il Sindaco punta alla riconferma, in campo i Cinque Stelle con Virginia Luongo

Pellezzano. Morra e Pisapia contro. Attenti a Marchese. Una sfida infuocata per la poltrona di primo cittadino, sullo sfondo Eva Longo

Montecorvino Rovella. Una poltrona per 4. Romano è la novità. Centrodestra unito con D’Aiutolo, c’è il sindaco uscente Rossomando

A centro pagina: La fabbrica delle idee. De Magistris ai Salernitani: “Non fatevi dire che vivete in un feudo”-

Di lato: Cava de’ Tirreni. Servalli insiste: Lamberti in giunta

Pagani. Dopo 20 anni assolti ‘Gerardone e i suoi uomini’

Taglio basso: Salerno e la carovana rosa. Alla festa del Giro la protesta del comitato contro le Fonderie Pisano

Sul Mattio una nalisi del voto a Pontecagnano Alessandro Mazzaro
Pontecagnano. Cinque candidati a sindaco e diciannove liste in campo. L’alba del «dopo Sica» comincia da qui, da una sfida all’ultimo voto che per un mese (più 14 giorni in caso di ballottaggio) monopolizzerà il dibattito su tutto il territorio cittadino e che sarà, anche se in pochi vogliono ammetterlo, un vero e proprio referendum sui dieci anni di governo Sica.
Al suo posto, con il blocco della maggioranza uscente a sostegno, il suo ex delfino Francesco Pastore, candidato sindaco del centrodestra legittimato in ritardo dal primo cittadino, passato al fotofinish da Forza Italia alla Lega divenendo il capolista di quest’ultima. Con Pastore il centrodestra dei partiti al gran completo (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, il Popolo della Famiglia ed Udc) ed alcune realtà civiche vicine alla maggioranza in carica, come Città Attiva, Popolo Democratico (che ha costituito un’unica lista con l’Udc) e Siamo Pontecagnano Faiano. Numero totale di liste: sette.
Due in più ne conta lo sfidante Giuseppe Lanzara, aspirante sindaco del centrosinistra in cerca di rivincita dopo la sconfitta per pochi voti nel ballottaggio contro Sica nel 2013. Una candidatura, la sua, partita da lontano e costruita intorno ad una coalizione formata dalle forze politiche del centrosinistra (Pd, Campania Libera, Insieme, frutto dell’unione fra Psi, Verdi e Ulivisti, Movimento Popolare e Centro Democratico) e da altre liste a trazione civica (Sveglia!, Popolari e Riformisti per la Comunità, Legalità e Trasparenza ed Energie). Tre, invece, i candidati con una sola lista a sostegno: Angelo Mazza, col suo Movimento Libero; Giovanni Ferro con È ora; Francesco Longo con Sinistra Italiana.
Mazza, terzo candidato della generazione dei trentenni insieme a Pastore e Lanzara, ha dovuto costruire da zero la sua discesa in campo dopo il passo indietro di Giuseppe Bisogno, che alla fine di aprile ha chiuso un accordo con il centrosinistra lasciando in mezzo al guado i gruppi che avevano appoggiato convintamente alla sua proposta politica. Proprio questi movimenti (Libero, Avanti Pontecagnano Faiano e Città Protagonista), confluiti in un’unica lista, rappresentano la spina dorsale del progetto di Mazza, pronto ad intercettare il voto di protesta e di quegli elettori in cerca di messaggi «alternativi». A seguire Giovanni Ferro, alla quarta candidatura a sindaco dopo quelle del 1998, del 2000 e del 2008. A sostenerlo la lista civica È ora, che sogna l’impresa provando a porsi a metà strada fra il voto di rottura ed il civismo puro. A chiudere il cerchio Sinistra Italiana, che schiera Francesco Longo come candidato sindaco e che spera di attrarre quell’elettorato grillino (che in città alle scorse politiche del 4 marzo ha raggiunto il 44%) che non si sente rappresentato dai blocchi del centrodestra e del centrosinistra.
304 in tutto i candidati al consiglio comunale: uno ogni 86 abitanti. Sorprendente, se paragonata a cinque anni fa, è l’assenza di donne candidate a sindaco: nel 2013 furono ben tre. 21.269, invece, gli elettori totali, suddivisi in 22 sezioni. Nove, infine, gli spazi elettorali per la propaganda individuati dalla giunta: tre a Faiano, uno a Sant’Antonio, tre a Pontecagnano ed uno a testa a Picciola e Corvinia.

La analisi a Campagna
Margherita Siani
Campagna. Inizia la corsa senza troppe sorprese se non per una lista in più tra quelle del candidato sindaco Andrea Lembo. A Campagna andranno alle urne 14.142 elettori per eleggere 16 rappresentanti in consiglio comunale, oltre il sindaco. Le elezioni di giugno vedranno contendersi il sindaco uscente, Roberto Monaco, la candidata del Movimento 5 Stelle, Virginia Luongo, e quindi Andrea Lembo. Il sindaco uscente si presenta con otto liste, come aveva annunciato da giorni, la Luongo con la sola lista pentastellata e Lembo con sei liste, una in più rispetto alle previsioni. Una lista che non era certa fino all’ultimo e che invece ha trovato concretizzazione.
La civicità accompagna tutti i candidati, ad eccezione dei 5Stelle. Tutte liste civiche anche se con nomi che ricordano suggestioni partitiche sia tra le fila di Monaco e sia in quelle di Lembo, grazie a nomi come progressista, o azzurri contenuti nelle liste, il primo per caratterizzare l’area di centro sinistra di Lembo, il secondo quella di centro destra di Monaco. Anche se gli schieramenti sono mescolati in tutte le liste, con candidati provenienti da differenti caratterizzazioni partitiche.
Una competizione particolare quella di quest’anno, che ha visto assottigliarsi sia il numero dei candidati sindaco sia le liste in campo, a differenza delle passate amministrative. Tra le fila di Monaco molte conferme dell’amministrazione in carica, ad iniziare dalla giunta, tutta in lizza, ognuno in una lista diversa, naturalmente, con qualche consigliere che ha scelto invece di non essere più della partita, come Enrico Tommasiello, che lascia dopo quindici anni di consiglio ma per motivi personali, o come Davide Buccella che però è in una lista di Lembo, ma da tempo era distante dalla maggioranza. Molti i nomi di chi ha fatto la storia politica della città ed ovviamente molte novità, tantissimi giovani caratterizzano un po’ tutte le liste, a dimostrazione di un naturale ricambio in corso.
Il dato politico più significativo è segnato dal passaggio dell’attuale minoranza consiliare dalla parte della maggioranza, con la lista Punto e a capo, nella quale vi è, tra gli altri, Raffaele Naimoli, insieme ad Elisabetta Granito, un paio di candidati dell’area di Gerardo Rago (l’ex sindaco dopo tanti anni non sarà in prima linea), che hanno sposato quel progetto politico che invece cinque anni fa avevano combattuto. Tutti con Monaco, tranne il capogruppo del Pd, che però non ha scelto di stare neppure con chi il Pd lo rappresenta e cioè Lembo. E questa situazione certamente terrà banco parecchio nei comizi. Lembo punta a raccogliere soprattutto il consenso nell’area di centro sinistra, ma sarà dura dopo gli scontri che ci sono stati, i tentativi di unione falliti ed un circolo che, da quando è stato commissariato, in pratica sembra chiuso. Anche nella preparazione delle liste non c’è stata attività alcuna.
Già ieri sera la campagna elettorale è stata aperta, con le liste ancora fresche d’inchiostro, da Andrea Lembo, al Quadrivio. Anche la Luongo ha ragionato su alcuni temi del suo programma durante un incontro pubblico con alcuni esperti, chiamati a discutere di acqua e benessere.

E nei piccoli comuni
Arrivano da tre piccoli centri dell’entroterra i colpi di scena più eclatanti nei piccoli Comuni chiamati alle urne il 10 giugno. Elezioni con sorpresa a San Gregorio Magno, Comune commissariato da settembre, dopo che il sindaco Onofrio Grippo fu sfiduciato da un pezzo della sua stessa maggioranza rappresentata da Gerardo Malpede e l’opposizione. Oggi Grippo è della partita, con la storica Bilancia, e in lizza c’è Nicola Padula, oppositore storico con il Quadrifoglio. Mentre il pezzo di maggioranza che decise la fine della legislatura è caduto rovinosamente. La lista vicina all’ex sindaco Malpede, guidata stavolta da Mario Policastro, perde un pezzo, quello rappresentato dal Pd Marco Piegari, che a suo dire avrebbe corso da solo. Ma, incredibilmente, ieri mattina Piegari si ritrova senza lista e Policastro, che aveva lasciato una casella vuota proprio per recuperare il giovane Pd, viene anch’egli meno perché alcuni candidati della lista si fanno indietro. Staffetta tra moglie e marito per la seconda volta a Romagnano al Monte. Giuliana Colucci cede la candidatura a Giuseppe Caso, che già è stato sindaco prima di sua moglie. Ci prova a scardinare questa condizione Onofrio Villani con una lista di cambiamento. Ad aggiungere sorprese a Romagnano, il centro più piccolo del test con i suoi 370 abitanti, è una lista presentata da perfetti sconosciuti, tutti candidati non residenti nel piccolo centro, che si sono presentati in Comune con tutta la documentazione in ordine. Infine a Laviano il sindaco uscente Oscar Imbriaco e la sua sfidante Filomena Antoniello (la prima donna che aspira alla fascia tricolore) fanno i conti con la penuria di candidati consiglieri: liste incomplete per entrambi con otto nomi per il primo e nove la seconda.
Ad Aquara il sindaco uscente Pasquale Brenca ha tre avversari: Franco Martino, con cui ha amministrato nell’ultimo quinquennio, Antonio Marino e Rosaria Corvino. Una spaccatura, quella tra Martino e Brenca che si contrappone all’unione del direttore della Bcc Aquara, Marino, con Vincenzo Luciano, consigliere di minoranza uscente. La Corvino, consigliera di opposizione uscente, è l’unica donna a capeggiare una lista. Ad Atena Lucana il sindaco uscente, Pasquale Iuzzolino, si ricandida in una sfida a due. Contro Iuzzolino ci sarà infatti Luigi Vertucci che ha unito le opposizioni in una unica lista (Francesco Manzolillo è infatti nella sua compagine elettorale). Al fianco di Iuzzolino ancora una volta Sergio Annunziata. Anche a Calvanico il sindaco uscente Franco Gismondi si ricandida ed è alla caccia del terzo mandato consecutivo (consentito nei piccoli Comuni, sostenuito dalla lista civica Calvanico 2000. A sfidarlo è Diamante Gismondi, geometra, sostenuto dalla lista Cambiamo Calvanico. A Castelcivita il sindaco uscente Antonio Forziati è in campo, contro di lui Nicola Antonio Gigliello e Caterina Vincenzo. Forziati e Gigliello hanno amministrato nella stessa compagine negli ultimi cinque anni. Divergenze in ambito comunitario ne hanno provocato la scissione. Caterina Vincenzo, ereditata la compagine politica del capogruppo di minoranza uscente Donato Alonzo, dovrà vedersela con due veterani della politica locale. Due i candidati sindaco in corsa a Giungano: il sindaco facente funzioni Giuseppe Orlotti, che un anno fa da vicesindaco subentrò al dimissionario Franco Palumbo eletto primo cittadino di Capaccio Paestum, e Maria Assunta Di Marco, giunganese di nascita e capaccese di adozione. I giunganesi saranno chiamati a scegliere tra la continuità con il passato e la novità rappresentata dalla candidatura della Di Marco.
In quattro a Montecorvino Rovella per la fascia di primo cittadino. Il sindaco uscente Egidio Rossomando chiede la continuità per portare a termine quanto iniziato. Martino D’Onofrio ha unito sotto la sua bandiera quasi tutti i gruppi di opposizione. Si ripropone Giuseppe D’Aiutolo, esponente del centrodestra ed ex sindaco. Unico nuovo ingresso sulla scena è Bruno Romano, che punterà sugli argomenti sicurezza e nuovi piani commerciali.
Tre liste in campo a Novi Velia. Oltre a quella guidata dall’ex sindaco e direttore sanitario dell’ospedale San Luca è quella del dottore Angelo Giordano sostenuta dal consigliere regionale Maria Ricchiuti, candidata al consiglio, è stata presentata una terza lista con candidato a sindaco Giancarlo De Vita.
In quattro correranno ad Olevano sul Tusciano per la carica di sindaco. Contro il primo cittadino uscente, Michele Volzone, gli sfidanti Angelo Pepe, Albino Volzone e Michele Ciliberti.
A Perito sfida tra due amministratori uscenti. Ivana Cirillo, ex vice sindaco che ha guidato il Comune dopo la morte prematura del sindaco Antonello Apolito dovrà vedersela con l’assessore uscente Carlo Cirillo, che nell’ultima competizione fu il candidato più votato.
Due liste in campo a Polla. Il sindaco uscente, Rocco Giuliano, sfida il già consigliere di opposizione Fortunato D’Arista. Si tratta di due liste civiche anche se il primo cittadino è stato sempre legato al partito socialista. Giuliano è in maggioranza dal 1973, D’Arista è il coordinatore di Forza Italia nel Vallo di Diano.
Due liste anche a Roccagloriosa, dove il sindaco uscente Nicola Marotta e la sua maggioranza, fan della Lega, non si ricandidano. Prenota la fascia tricolore Giuseppe Balbi, consigliere di minoranza uscente ed ex sindaco. L’altra lista, guidata da Pietro Vincenzo Cetrangolo, una lista civetta: dovrà evitare a Balbi la tagliola del quorum.
A San Mango Piemonte sono tre gli aspiranti alla fascia tricolore: Ugo Ronga (sostenuto dalla lista Aria Nuova – Ronga Sindaco), Francesco Plaitano (Impegno e lavoro per San Mango Piemonte) e Francesco Di Giacomo (Insieme per San Mango).
A Scala si torna al voto con due liste in campo. Cinque anni fa ci fu un’unica compagine, quella del sindaco uscente Luigi Mansi. A quest’ultimo si contrappone stavolta con «Progetto Scala», il giovane architetto Antonio Ferrigno, peraltro figlio d’arte: è il secondogenito di Lorenzo Ferrigno, storico e compianto sindaco della cittadina.
(hanno collaborato: Mario Amodio, Antonio De Pascale, Paola Desiderio, Antonietta Nicodemo, Vita Salerno, Carmela Santi, Margherita Siani, Pasquale Sorrentino, Katiuscia Stio) Fonte Il Mattino

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