Racket della sosta a Salerno, ai domiciliari i sei parcheggiatori abusivi finiti in carcere Tutti gli indagati hanno provato a sminuire l’accusa principale di estorsione

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SALERNO – «Chiedevamo l’obolo per mettere insieme qualche soldo». Si sono difesi così i parcheggiatori abusivi finiti in carcere mercoledì scorso nel blitz dei carabinieri. Un poco tutti hanno provato a sminuire l’accusa principale di estorsione contestata dal pm Elena Guarino,titolare dell’inchiesta. Il gip Pietro Indinnimeo ha ascoltato gli indagati in carcere. Quattro di loro hanno avuto un’attenuazione della misura cautelare e sono finiti agli arresti domiciliari. Dopo aver spiegato che si trattava di piccole richieste di denaro con nessuna finalità estorsiva, hanno lasciato il carcere Adriano Lembo, 49, di Baronissi (difeso dall’avvocato Dario Barbirotti ) e Cristian Carpentieri , 34, di Salerno (difeso da Maurizio De Feo). Hanno lasciato il carcere per i domiciliari anche gli altri quattro parcheggiatori stranieri (difesi dall’avvocatoElena Criscuolo).

Lunedì, invece, comincia il turnover degli interrogatori di garanzia degli indagati finiti agli arresti domiciliari.

LA CITTA DI SALERNO

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