Maiori, Antonio Capone risponde a Della Pietra: inaccettabile far cadere dibattito su piano personale

Volano gli stracci a Maiori, tra botte e risposte a suon di manifesti e velenosi post sui social. Il primo cittadino Antonio Capone ha risposto al recente esposto di Antonio Della Pietra, da tempo fuori dal dibattito politico maiorese. La risposta del sindaco questa volta è avvenuta attraverso un manifesto dal profilo informale. Ecco il testo integrale:

“Caro Dottore o, se preferisci, Professore,
leggendo il tuo manifesto ho provato molta tristezza, non solo a titolo personale ma anche per l’intera città di Maiori. Mai in questo paese, un ex sindaco, per difendere un suo discepolo, ha portato il dibattito politico ad un livello così basso.

Capisco la ritrovata voglia di rimettersi in gioco dopo un lungo esilio politico, ma credo che siano ben altri gli argomenti da mettere in evidenza e sui quali sviluppare un, se non costruttivo, almeno civile, confronto politico. Ed è sui temi reali che sarò sempre disponibile a dibattere anche pubblicamente.

Ma far cadere la tua attenzione sul piano personale, con scadenti artifizi retorici, mi sembra inaccettabile; lo è soprattutto per i concittadini che non seguono le chiacchiere da bar, ma hanno cose ben più serie; lo è anche per i molti turisti ospiti della nostra città, che vedono affrescata sulle bacheche pubbliche una patetica “guerra di manifesti”.

Ciò nonostante, non trascinerà la discussione ai tuo livello. Voglio solo chiarirti che sono orgoglioso dei miei genitori e di quelli che mi hanno insegnato ed un patrimonio di valori che è più importante di qualsiasi laurea.

Essi mi hanno insegnato ad essere onesto, a lavorare intensamente per le cose nelle quali credi e che vuoi, a confrontarti con le persone guardandole negli occhi a non scappare davanti alle difficoltà, ma ad affrontarle qualsiasi sia l’esito.

Riguardo alla grammatica, la storia personale di ognuno fa da maestra… la vita a volte è strana e ti attribuisce delle responsabilità alle quali non puoi sottrarti ed io non l’ho fatto. Ho preferito dedicarmi al mantenimento ed allo sviluppo della mia attività, cercando di sostenere la mia famiglia e quelle dei tantissimi collaboratori che negli anni hanno lavorato nella mia impresa, piuttosto che fregiarmi di un titolo che, a volte, può servire solo nei biglietti da visita.

Se poi a questo aggiungi che tutto quanto ho realizzato lo devo solo al lavoro mio e della mia famiglia e non ad accordi politici che hanno ben pensato di farti LAVORARE in provincia, ove, nonostante la gravosa fatica, ti hanno consentito lo studio e la laurea, mi sento oltre dottore. un maestro di concretezza e di fattività.

Infine Tonino, esiste una forma di ignoranza molto dannosa che è quella dell’anima e dei comportamenti, figlia della chiusura mentale e del pregiudizio e che a volte non è mitigata neppure dai titoli accademici, dalle letture, dai viaggi.

L’uomo veramente colto è colui che non ha bisogno di fare sfoggio di erudizione.”

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