Governo, l’aut aut di Salvini: «Savona o torniamo al voto»

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    L’altro ieri era «arrabbiatissimo». Ieri, paventando il rischio di una «ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani», era furibondo. Matteo Salvini non retrocede sul nome di Paolo Savona all’Economia che ormai sembra essere divemtato una pedina per un gioco strategico più grande del governo nascente e intanto consegna la lista dei «suoi» ministri al presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte. «Passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare» ma ora, avverte Salvini, «o si parte o non tratto più», «non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani», spiega.

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