Falsi ciechi, truffe in Penisola Sorrentina: da Vico Equense passando per Sorrento, fino a Massa Lubrense

Una maxi truffa che ha visto coinvolti diversi comuni nella provincia di Napoli. Nella giornata di ieri il pm Emilio Prisco davanti al giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata ha chiesto la bellezza di 42 anni di condanna complessivi per 18 imputati i quali sono a processo per truffa ai danni dell’Inps. Una vera e propria maxi truffa dal valore complessivo di circa 700 mila euro perpetrata da persone che si spacciavano per ciechi, secondo l’accusa.

Un’indagine certosina che è partita nel 2012 e che ha permesso ai militari di poter entrare persino nelle abitazioni degli indagati fingendosi tecnici del gas o della Gori, in modo tale da poter assicurarsi del fatto che i soggetti fossero non vedenti oppure no. Soddisfatto il procuratore Emilio Prisco: “L’operazione delle forze dell’ordine ha permesso di individuare comportamenti volontari e incompatibili con la condizione di cecità assoluta”, ha sottolineato, scherzando “Si è scoperto che in alcuni casi i soggetti ipovedenti avessero sviluppato superpoteri, come quello del super tatto. Non vi è dubbio che l’attività posta in essere dai militari abbia portato ad accertare prove schiaccianti. Prove fattuali e non mediche”.

Alcuni soggetti sono stati individuati anche in penisola Sorrentina. Ad esempio, a Sorrento, il 72enne Antonino D’Esposito avrebbe raccolto una banconota da 5 euro lasciata appositamente da un militare sul selciato. Nel mirino anche Filomena Viglia, 32 anni, Maria Teresa Vanacore, 65 anni e Teresa Landolfi, 74 anni, tutte e tre di Vico Equense. A Massa Lubrense, invece, l’86enne Giuseppina Caccaviello. Per questi sono stati chiesti 2 anni e 4 mesi di reclusione più 1,500 euro di multa.

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