Torre del Greco. Abusi edilizi sul Vesuvio, pronte le ruspe. Prevista una spesa di 500.000 euro a carico dei proprietari degli immobili

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Abusivismo edilizio, approvata la relazione economica per eseguire dieci demolizioni a Torre del Greco: mezzo milione di euro per gli abbattimenti. Via libera ieri mattina da parte del commissario prefettizio Giacomo Barbato alla «valutazione tecnico-economica della spesa occorrente per eseguire opere di demolizione di manufatti realizzati abusivamente a Torre del Greco»: si tratta di dieci strutture fuorilegge costruite a metà negli anni Novanta e per le quali sono già arrivati sia l’ordinanza comunale di abbattimento, sia la sentenza irrevocabile di condanna. Ma i proprietari hanno ignorato l’ordine di demolizione ed ora è stata attivata la procedura in danno. Il Comune di Torre del Greco e la Procura Generale di Napoli anticiperanno le spese necessarie per radere al suolo gli eco-mostri, salvo poi presentare il conto ai responsabili. Un conto ovviamente maggiorato di interessi e danni. Per la precisione il Municipio corallino ha impegnato 326.000 euro mentre la Procura ha stanziato 253.000 euro: gli interventi sono stati affidati ad una ditta unica – selezionata attraverso un’apposita gara d’appalto – che porterà a termine l’operazione entro il 2022. Dunque quattro anni per cancellare le colate selvagge di cemento all’ombra del Vesuvio. Il cronoprogramma prevede le demolizioni di quattro strutture localizzate nelle periferie torresi: in viale Campania nel quartiere Sant’Antonio; in via Cappella Orefice nel rione che si snoda sulla zona Leopardi; in via Pagliarelle e via Nazionale, strade a scorrimento veloce al confine con Torre Annunziata. Ma la maggior parte degli abusi si trova nel territorio che ricade all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio: dovranno infatti essere abbattuti sei manufatti in via Ruggiero, via Lagno Rivieccio, Traversa Bianchini, via Resina Nuova, via San Fodero e via Boccea. Tutte arterie a monte in quartieri alti di Torre del Greco che si inerpicano sul vulcano e dove, fino a venti anni fa, si è costruito in totale assenza di controlli. «Tra i sentieri del Vesuvio l’incidente della tendenza all’abusivismo edilizio è storicamente più alta – conferma Salvatore Palomba del circolo Airone, presidente di Cassiopea, ente che racchiude trenta associazioni ambientaliste e sociali – la cultura dell’edilizia deve totalmente cambiare: basta costruire, bisogna piuttosto procedere alla manutenzione e alla messa in sicurezza degli edifici già esistenti. Lancio un appello ai torresi: occupatevi delle vostre proprietà prima che sia troppi tardi, utilizzando gli incentivi per le ristrutturazione edilizie e le riqualificazioni energetiche. La situazione è grave». Un’analisi condivisa anche dall’ingegnere Giovanni Mennella, dirigente del settore Abusivismo Edilizio del Comune che, nella sua relazione preparatoria alle dieci demolizioni, parla di «territorio torrese costantemente interessato dal fenomeno». Intanto, in attesa che le ruspe si mettano in moto, emergono nuovi casi di abusivismo: proprio ieri mattina R.R., 50enne di via Antonio Luise, è stato raggiunto da un’ordinanza di demolizione e abbattimento. Ha frazionato la sua proprietà ricavandone tre unità che, nei suoi progetti, sarebbero diventati dei negozi: ora R.R. ha novanta giorni di tempo per procedere all’abbattimento delle opere fuorilegge o scatteranno multe salatissime. (Francesca Raspavolo – Il Mattino)

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