Dopo Pasquetta le pinete del Vesuvio restano sporche. Ente Parco: non tocca a noi. I volontari: tentati di lasciare così fino al 2 maggio

Più informazioni su

A pochi giorni di distanza da Pasquetta nulla è cambiato nelle pinete libere del Parco Nazionale del Vesuvio. Rifiuti, barbecue, carne cruda e sedie di plastica bruciate giacciono ancora tra gli alti e portentosi pini della parte bassa della pedemontana, specialmente a Torre del Greco. Non è stata fatta alcuna pulizia. «Avevamo pensato di ripulire solo dopo il primo maggio – tuona Massimo Ginelli, rappresentante di un movimento di «guardie» ambientali volontarie – perché siamo certi che questo scempio si ripeterà in quella data e anche il 25 aprile. Ma stiamo valutando di anticipare l’intervento». In realtà la pulizia delle pinete «a libero accesso» del Parco Nazionale del Vesuvio compete ai Comuni: lo dice il decreto legislativo 152/2006 in materia ambientale che impone inoltre alle amministrazioni comunali di obbligare alla pulizia straordinaria i privati eventualmente proprietari di appezzamenti. I rifiuti lasciati sul ciglio della strada vanno invece prelevati dalla ditta del Comune. «Abbiamo chiesto al consorzio di farlo – assicurano da Palazzo Baronale – ma ci hanno risposto che lo faranno quando avranno il tempo, perché si tratta di rifiuti abbandonati. Se nelle prossime ore non interverranno, applicheremo le sanzioni previste». Dal canto suo l’Ente Parco Vesuvio sottolinea che la rimozione dei rifiuti non è di propria competenza, ma ribadisce l’importanza dei controlli e della vigilanza. «La gestione dei rifiuti – dice il presidente Agostino Casillo – spetta a Regioni, Province e Comuni, ma noi ci stiamo muovendo affinché ciò che è accaduto a Pasquetta non si ripeta per le prossime festività. Ho già scritto agli organi di vigilanza chiedendo una presenza massiccia nelle pinete». Dura la posizione degli attivisti che, oltre ad aver trascorso la Pasquetta sul Vesuvio distribuendo sacchetti e spiegando le regole del vivere civile, vivono ogni giorno il Parco nazionale. È la rete formata da Aucelluzzo e Primaurora, insieme a Collettivo Volontari Vesuvio, Club Alpino Italiano, l’associazione Ambiente, Natura, Vesuvio, i bikers Mtb Vesuvio e Asd Vesuvio Mountain bike, il Comitato Mo’ Basta, il Forum dei Giovani di Torre del Greco. «Molte delle pinete libere – dice Clementina Sasso di Aucelluzzo – sono private, si fa a scaricabarile. Trovare soluzioni non è semplice, ma se si pianificasse tutto con largo anticipo si potrebbero fare passi avanti. Abbiamo visto a Pasquetta cose inenarrabili: ragazzi con bombolette spray, flaconi di alcool lasciati nelle pinete (dove è vietato accendere fuochi) e ogni altro genere di rifiuto come la plastica che può nuocere gravemente alla flora e alla fauna vesuviana». Il consigliere regionale dei Verdi Borrelli minaccia denunce penali contro gli imbrattatori. (Francesca Mari – Il Mattino)

 

Più informazioni su

Commenti

Translate »