Napoli. De Magistris: «Pronto a vendere lo stadio San Paolo. Se arriva un buona offerta faccio un referendum consultivo»

Cedere lo stadio San Paolo per una cifra non inferiore ai 50 milioni di euro. Il sindaco de Magistris, seppur si dica «contrario» ideologicamente alla vendita dell’impianto di Fuorigrotta, apre all’ipotesi di cessione, ma soltanto ad una «cifra congrua» e dopo «un referendum consultivo in città». Il primo cittadino, nel corso di un’intervista, ha indicato la strada per mettere sul mercato il San Paolo: «Sono contrario ad una cessione dello stadio, tanto che abbiamo escluso questa ipotesi in Bilancio. Ma se arrivasse un’offerta valida la prenderemmo in considerazione e probabilmente farei un referendum consultivo in città: se la maggioranza dei napoletani dovesse essere favorevole alla cessione ad un prezzo dignitoso potrei anche pensarci. Personalmente credo che lo stadio vada riqualificato e ristrutturato così come già stiamo facendo e che una struttura come il San Paolo non valga meno di 50 milioni di euro. Se dovesse venire De Laurentiis o qualcun altro con una cifra congrua non la riterremmo una follia, non è certo il Maschio Angioino o Castel dell’Ovo per i quali direi certamente di no. Resto contrario perché vogliamo sia lo stadio della città, ma non è impensabile». Vuol dire che se il presidente De Laurentiis si presentasse a Palazzo San Giacomo con un assegno da 50 milioni il sindaco potrebbe anche cedere alle lusinghe del patron del Calcio Napoli. Il numero uno della società azzurra ha espresso a più riprese la volontà di puntare ad uno stadio di proprietà e di volerlo costruire fuori Napoli. Chissà che il sasso lanciato nello stagno dal primo cittadino non colga nel segno e risvegli in De Laurentiis un pensiero oramai sopito. Ma al netto delle fantasie, il bilancio comunale appena approvato in giunta ha già provocato malcontenti nella maggioranza arancione. La volontà dell’amministrazione di cedere tuout court i gioielli di famiglia, tra cui l’Ippodromo di Agnano e il palazzo del Consiglio comunale di via Verdi, non va giù all’ala sinistra dell’assemblea cittadina. «Credo sia necessaria un’azione emendativa al bilancio – spiega il presidente del Consiglio Sandro Fucito – l’Ippodromo è un bene fruibile per i cittadini. Ci passano la domenica, la Pasquetta e non pagano l’ingresso. Oltre ad avere vincoli paesaggistici dei quali bisogna tenere conto. Discorso diverso per il San Paolo che già oggi non può essere utilizzato dai cittadini. Non è che un gruppo di amici possa affittare il campo per farci una partita di calcetto, per intenderci». Per via Verdi, Fucito si dice «preoccupato a causa di un possibile deprezzamento del palazzo, acquistato in un’altra epoca. Non mi sembra proprio il momento migliore per vendere». Fucito conosce bene la materia, in quanto ex assessore al Patrimonio. «Bisognerebbe mettere al primo posto quei beni che non hanno una funzione pubblica. Penso ai terreni e alle case fuori comune. Ce ne sono 3.300 delle quali non si può disporre». Ma Fucito non è l’unico a porre la questione. Mario Coppeto, capogruppo della Sinistra in Consiglio, sottolinea: «Abbiamo ascoltato il sindaco e siamo in attesa di poter leggere l’atto. Io però chiedo: è una vendita reale o subordinata a mettere a posto le cifre del bilancio in attesa di una legge nazionale che possa cancellare il debito storico delle città come Napoli? Se fosse così facciamo insieme la battaglia con lo Stato. Però a questo punto perché non scegliere il San Paolo?». Coppeto sa bene che il Comune dovrà mettere in preventivo il mancato raggiungimento di un accordo con il Governo, per l’ennesima norma ad hoc che possa salvare il Municipio dal crac finanziario. «A quel punto i beni andranno venduti davvero. E allora cosa facciamo? Ritorniamo ai fitti passivi per le sedi dei gruppi consiliari? Visto che il Maschio Angioino a stento potrebbe ospitare le sedute del Consiglio e qualche commissione. Per non parlare della vendita dell’Ippodromo, dopo le cessioni di Gesac e della rete del gas». È già previsto un faccia a faccia tra de Magistris e i consiglieri della sinistra venerdì pomeriggio. Favorevole alla cessione del San Paolo si dice il presidente della commissione Infrastrutture Nino Simeone: «Ad oggi è soltanto un costo per la comunità napoletana e porta pochissimi benefici. Se il Comune volesse organizzare un concerto oppure una manifestazione sportiva o culturale deve chiedere il permesso al Calcio Napoli, che ha tutte le facoltà per bocciare tale richiesta. Per non parlare delle condizioni generali dello stadio, o del costo per il Comune, tramite la Napoli servizi, della manutenzione ordinaria degli spalti e delle aree limitrofe agli stessi». Se la maggioranza non sorride, l’opposizione non sta messa meglio: «Il bilancio appena approvato dalla giunta è l’ennesima beffa di de Magistris» tuona Valeria Valente del Pd. (Valerio Esca – Il Mattino)

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