Asilo Nido a Vico Equense summit della maggioranza, a rischio i fondi. Si spera nella SS Trinità, il Miur nicchia

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Asilo Nido a Vico Equense summit della maggioranza, a rischio i fondi. Si spera nella SS Trinità, il Miur nicchia. Ieri sera in piazza il Presidente del Consiglio Massimo Trignano nicchiava, dopo le accuse su suo ruolo da parte delle opposizioni, con botta e risposta, si parlava in maggioranza della possibilità di reperire i fondi per l’Asilo Nido, una cosa proposta dalle opposizioni ma voluta fortemente anche dalla maggioranza e dalla cittadina della Penisola Sorrentina che fa da apriporta alla Costa di Sorrento.

Bocche cucite da parte di tutta l’amministrazione di Andrea Buonocore, ma sappiamo che stanno cercando di ottenere questi finanziamenti ma le difficoltà non sono poche. L’area di Pietrapiana sembra una proposta difficile da portare avanti . Questa individuata pare anche dal PD. Ll’opposizione di Maurizio Cinque  con la comunicazione fa a gara con la maggioranza, preferisce la nicchia ristretta della carta stampata per informare i cittadini e, nonostante i nostri inviti, non invia comunicati alla stampa neanche delle loro interrogazioni

Quale sarebbe il problema? Intanto è fra i beni alienabili, quindi occorre un consiglio comunale, poi fare un progetto e aspettare approvazione della Soprintendenza etc..

Siamo quindi alle solite, si pensa alla Santissima Trinità. Una ferita aperta per la città il suo mancato utilizzo, a cominciare dal prestigioso Alberghiero costretto a pagare un fitto ai frati a Santa Maria del Toro , emarginato fuori dalla città, invece di poter usufruire, come una volta, per prestigioso complesso. Detta in soldoni, perchè tanti scrivono fiumi di parole, per noi di Positanonews lo scopo è fargli fare la fine di Castello Giusso, cioè far finire la struttura in mano privato. Se non è lo scopo, questa sarà la fine. Dunque o c’è mala fede o deficienza di qualsiasi tipo essa sia, umana o economica.

Il problema è avere contatti in Regione Campania o al MIUR al Governo. E in questo momento per Vico è difficile , sia politicamente sia organizzativamente. Sarebbe il caso di avere qualcuno che si occupi solo di questo nella struttura amministrativa, sicuramente , per quanto i politici, in quanto tali, sono soggetti a critiche, non spetta a loro fare di tutto. Dovrebbero individuare le esigenze della città, poi spetterebbe alla parte amministrativa realizzare quanto richiesto.

È stato ampiamente dimostrato quanto sia importante per la sana crescita psicofisica di un bambino inserirlo all’interno di un asilo nido sin da piccolo poiché fino al terzo anno di vita il bambino apprende sostanzialmente attraverso lo sviluppo sensoriale.

Sono esperienze molto semplici ma importantissime: toccare, udire i suoni, guardare, muoversi, scoprire, mettere in bocca, tutte esperienze che in un nido possono essere fatte con la massima libertà. Nel nido tutto ciò è possibile perché è attrezzato in questa logica, sono delle attività a sfondo sensoriale che rappresentano la premessa di ogni forma di apprendimento, anche poter correre, ballare, saltare in un salone protetto e sicuro, dove anche il cadere non rappresenta un pericolo, dove non ci sono i mobili di casa.

Sono opportunità uniche, tanto più nella bella stagione dove questo può essere fatto in uno spazio all’aperto dove ci sono giochi basati sul bisogno motorio infantile, importantissimo in questa età dove il muoversi è effettivamente una delle esperienze più importanti in assoluto.

A casa con i nonni o all’asilo privato. Queste le uniche alternative per i bimbi di due anni che hanno entrambi i genitori al lavoro. La mancanza di asili nido pubblici a Vico è un serio problema per molte famiglie. Una difficoltà grande per i genitori che non possono pagare una retta mensile presso una scuola privata. In molti ricorrono alla scuola dell’infanzia di Arola «Rosalia Masturzi Ravel», istituto la cui origine risale a un testamento. L’edificio era, infatti, proprietà di un medico, forse pediatra, che si chiamava Niccolò Masturzi e che in punto di morte decise di scrivere un testamento: avrebbe donato la sua struttura a condizione che in quel luogo si fosse realizzato un asilo per i bambini. E non solo. Il documento conteneva direttive ben precise; a gestire la scuola sarebbe stato un consiglio di amministrazione composto da 7 membri: il parroco, tre cittadini di Arola, un rappresentante del Provveditorato agli studi, un rappresentante della Prefettura, un rappresentante dell’asilo di Meta. La sua volontà è stata rispettata, pochi anni dopo la sua morte è sorta la scuola dell’infanzia «Rosalia Masturzi Ravel» in onore a sua madre, il Cda è stato nominato seguendo i criteri da lui indicati e fino a qualche anno fa era composto da 7 membri; oggi, con i cambiamenti legislativi, i consiglieri sono diventati 5. Nel 2007 è stata istituita la sezione primavera dedicata ai bambini di due anni. La retta per i genitori non è altissima perché l’istituto usufruisce di contributi pubblici. Unica nota negativa: la sua posizione. La frazione collinare di Arola è lontana dal centro e non facile da raggiungere. Chi vive in città, infatti, preferisce rivolgersi al «Piccolo principe», asilo nido che si trova a Pietrapiano, aperto dalle 8,00 alle 17,00. La scuola non è grande ma ben attrezzata con giochi, materiale didattico, spazi esterni e una stanza con le cullette

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