Agerola, omicidio Medaglia: “Acampora non frenò ma accelerò”. Depone perito nominato dal Giudice

Continua l’iter processuale legato ad una storia che ha scioccato tutta la comunità di Agerola e non solo. Quello della morte di Rino Medaglia è stato un evento che ha segnato tutti gli abitanti dello splendido comune della Costa d’Amalfi. I fatti risalgono al novembre 2016, quando la Procura di Torre Annunziata fermò il pizzaiolo Antonio Acampora, 47 anni, con l’accusa di aver investito e ucciso volontariamente il geometra Rino Medaglia. Una storia fatta di gelosia e relazioni che si sarebbero rivelate pericolose. L’ipotesi della Procura, infatti, è quella di un omicidio per gelosia.

“Un gesto istintivo”, così l’aveva commentato Acampora ai magistrati che lo interrogavano. Medaglia, dopo un volo di oltre tre metri, perì al Pronto Soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare, durante l’intervento chirurgico per salvargli la vita.

L’ultimo episodio dell’iter giudiziario della vicenda ha visto deporre il perito nominato dal giudice per l’udienza preliminare che ha reso nota un’informazione che potrebbe fare la differenza ai fini processuali. L’ingegnere, che è esperto in rilievi in questo tipo di sinistri stradali, ha affermato che Acampora, dopo aver visto Medaglia dinanzi a sé, non frenò ma bensì accelerò.

Una tesi completamente differente alla perizia che era stata disposta dalla Procura in fase di indagine, la quale, invece, sembrava dimostrare il fatto che il pizzaiolo, alla vista del geometra, non frenò per evitare la collisione, ma non accelerò neanche, né deviò la traiettoria per cercare l’impatto. Con questa motivazione cadde l’aggravante della premeditazione nell’accusa di omicidio volontario.

Vi terremo come sempre aggiornati sullo sviluppo della vicenda.

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