Abolire gli Stati dei Padroni, il NWO, costruire Nazioni decentrate e la loro Internazionale, di Carla Villa Maji.

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    Nel mese scorso ho seguito attraverso i miei articoli‎ la vicenda pre e post elettorale.‎
    In uno di tali articoli calcolavo le percentuali del voto non sui votanti ma sulla totalità della popolazione così come si fa con l’ astensione e mostravo che, con il 27%, gli astensionisti sono la prima forza del Paese, cui si aggiungono schede bianche e annullate, in tutto almeno tredici milioni e mezzo di Cittadini sofferenti per la loro indesiderata condizione di sudditi di uno Stato che subiscono con tutte le sue aberrazioni senza avergli dato Il proprio mandato, un esercito di sudditi che silenziosamente reclamano per l’ occupazione della penisola e isole da parte di un’ entità da loro non riconosciuta perché non corrisponde alle loro necessità spirituali intellettuali e vitali.
    Non dare mandato di rappresentanza infatti significa non solo non cedere il proprio potere al Parlamento ma di conseguenza a Governo, Forze Armate e dell’ Ordine, Scuola e Università di Stato, Magistratura e quant’ altro, cioè a tutto l’ apparato prezzolato e burocratico.
    In un altro articolo ho anche mostrato che di fatto la presente Repubblica Italiana è frutto di un referendum non valido, per quanto validato, e che in verità non è mai stata proclamata, e che i valori alla base di una qualsiasi convivenza umana e civile, repubblicana o no, non sono mai stati ‎attuati in essa.
    Ho anche mostrato che già da anni gli stessi calcoli della NASA implicano la necessità di una redistribuzione delle ricchezze e del controllo demografico, in alcune aree in particolare quindi, per la sopravvivenza del Pianeta Terra e degli Umani.
    Noi Astenuti Sudditi di Sua Maestà L’ Abuso abbiamo sopportato e sopportiamo nel modo più socratico, abbiamo bevuto e beviamo ogni giorno ‎la cicuta come Socrate quella offertagli dai Trenta Tiranni, abbiamo l’ amaro in bocca ma sappiamo che anche la Nostra sopportazione ha un capolinea e che ci siamo arrivati.
    Perché infatti è ben chiaro che non è vero che gli Italiani votanti hanno votato per il cambiamento‎.
    Per l’ ennesima volta gli Italiani che hanno votato si sono prima di tutto genuflessi a una legge elettorale incostituzionale, come già mostrato in un altro articolo, e questa è la prima contraddizione, eppoi, soprattutto, a un mare di menzogne e a quelle promesse che il sistema produce quando la tensione sociale è ai limiti dell’ insurrezione, la verità è che nessuna delle forze politiche sedicenti vincitrici, ricordo che la Lega su base della intera popolazione avente diritto al voto, ha il 12,68%, il M5S il 23,85%, il Centrodestra il 26,08%, con l’ Udc sarebbe stato il 27,03%, ha proposto alcunché che si possa considerare una seria riforma del sistema e cessazione dei rapporti di sudditanza culturale giuridica e finanziaria dei Cittadini di fronte allo Stato e alla sua connivenza col sistema di truffa estorsione e usura bancario e con chi ci marcia, anzi, peggio ancora, il M5S presenta tratti del peggior statalismo illibertario prima ancora che illiberale, esso è infatti lo specchietto per le allodole di molti fuoriusciti del PD e l’ ennesimo trucco del finto riformismo per continuare a esistere, quanto al Centrodestra, esso non ha intaccato in alcun modo il marcio della macchina statale, per propria vocazione può solo aggiustarne qualche meccanismo a principale vantaggio di chi accetta il sistema e lo sostiene come tale.‎
    Oggi, dopo quasi vent’ anni, da quando conclusi la mia avventura in Alleanza Nazionale, un partito che ai suoi esordi pareva promettere, se non il sol dell’ avvenire, almeno qualche riforma e un ricambio della classe politica a fronte dei fallimenti della così detta Prima Repubblica, di malgoverni, di finta destra finta sinistra finto centro finti tecnici e soprattutto di finti parlamenti nominati e perciò stesso abusivi totali e integrali, e sempre più inqualificabili sotto il profilo intellettuale e culturale, e anche dopo dolorose vicende personali che mi hanno impedito di ritirarmi nel mio otium letterario, avendo una natura aristocratica e dedita agli studi filosofici alla scrittura anche lirica e al bello, e di vivere nascosta, secondo la massima e esortazione epicurea, e che al contrario mi hanno costretto a toccare con mano l’ inferno della macchina statale e i demoni che ne ungono e presiedono gli ingranaggi, esperienza nella quale ho trovato e ancora trovo uno Stato anche peggio di come già lo conoscevo e soprattutto ho provato e ancora provo il disgusto e il disprezzo assoluto per un certo e assai comune tipo di funzionari, so che il sistema vessatorio si insinua ovunque, non rispetta nulla, neanche la santità, anzi, soprattutto la santità, e che non c’ è più un palmo di terra sacra, se mai ce n’è stata.
    Non è solo una questione di sopportazione di disgusto e di disprezzo assoluto, c’ è qualcosa di più profondo.
    A parte quella piccola parte di indifferenti che si trova in qualsiasi movimento, chi si astiene dal voto‎ per lo più intuisce in modo più o meno chiaro la totale inutilità di questo Stato, la totale stupidità del credere che uno Stato siffatto sia necessario per il vivere sociale.
    Già Karl Marx mostrava l’ inutilità dello Stato tout court, ribaltando le tesi dello Stato assoluto hegeliano,  considerando pertanto lo Stato di transizione come fase intermedia, ovvero governo dei produttori in possesso dei mezzi di produzione, operai contadini piccoli imprenditori, verso la sua abolizione, perché appunto, se lo Stato, come la tesi marxiana recita, è l’ espressione di rapporti di produzione alienati, con l’ estinguersi di questi cessa la propria funzione, che è l’ oppressione da parte della classe dei grandi capitalisti e dei rentiers.
    Nello Stato di transizione marxiano verrebbe a cadere la separazione fittizia dei poteri e tutte le cariche, includendo Forze dell’ Ordine e Armate e Magistrati,  sarebbero elettive su base comunale, ‎tutti avrebbero vincolo di mandato e tutti potrebbero essere rimossi in qualsiasi momento in modo elettivo, anche i pochi poteri centrali nazionali residui sarebbero su base elettiva comunale, ricordiamo che Marx si ispirava anche alla Comune di Parigi, esperienza nata il18 marzo e conclusasi il 28 maggio 1871.
    I Comuni ovvero Le Comuni, come espressione di libera aggregazione, avrebbero abolito lo Stato ma non la Nazione, anzi, ne sarebbero stati la base.
    La Comune di Parigi, che aveva mostrato la capacità dei produttori in possesso dei mezzi di produzione di organizza‎rsi e di darsi una valida dirigenza e valide leggi e servizi, di emanciparsi non solo dallo sfruttamento ma anche dall’ ignoranza, segnò anche un calo verticale della criminalità comune, oltreché l’ eliminazione di quella odiosa in quanto legalizzata e in guanti bianchi delle classi dominanti abolite in quanto tali.
    Non si può sintetizzare qui quell’ esperienza e perciò Vi rimando direttamente alle pagine di Karl Marx.
    ‎Sappiamo che fu repressa e che rimane ancora nel suo genere un esempio unico.
    Sappiamo che il leninismo si avviò in una direzione contraria e fallita.‎
    Sappiamo delle ulteriori minacce alla libertà degli Umani prodotte dallo sviluppo informatico e cibernetico diretto dai capitalisti e dai rentiers con mezzi come i microchip sottocute o i robot, pertanto moltiplicabili a piacimento, combattenti, si prevede che già nel 2025 l’ esercito Usa ne avrà una certa percentuale, o come tutte le nuove armi, delle manovre per arrivare a un totale controllo centralizzato della popolazione mondiale.‎
    L’ unica risposta a tutto questo è un mondo di Nazioni su base decentrata, il Comune o La Comune non lo Stato centralista dei Padroni, una struttura che si opponga a quella del NWO già in atto, e una loro Internazionale, se non Vi piace chiamarla Socialista chiamatela Umanista, è lo stesso.
    Il grande inganno che certa destra va compiendo in Europa, e anche in Italia, è presentarsi come paladina di libertà locali e nazionali offrendo al tempo stesso il braccio al sistema finanziario e bancario  e partecipando alla struttura statale di copertura, il fine di questa destra è quello di sempre, la guerra, quando questa è funzionale alle crisi di sistema, e questo vale anche in Italia.
    Possiamo quindi concludere che la soluzione non è nei Salvini e nelle Le Pen‎ ma in Karl Marx, il quale già quasi due secoli fa scriveva che la via per la Giustizia e per la Pace sarebbe stata lunga e difficile ma che tratto per tratto si sarebbe percorsa.
    Carla Villa Maji.

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